Aspettando la Camusso.

Di Giorgio Crescentini : “Congresso Cgil, in tanti per Maurizio Landini”.

Scusatemi compagne e compagni, (*) se questi sono i meccanismi e il linguaggio con il quale gli altri vedono la decisione della scelta del segretario generale, a me personalmente, non tanto mi piacciono. Rafforzano e mettono sempre in luce un legame obbligatorio e indissolubile con i partiti politici. Ormai vetusto inutile e inconcludente. Possiamo dire che la CGIL ha già dato su questo versante. Io penso ad un sindacato che si confronta con tutti quelli che sono legittimati dalla Carta Costituzionale senza avere governi amici né amichetti come partiti. Se la Carta dei Diritti, proposta dalla CGIL non viene calandarizzata, che sia di destra di sinistra sovranista populista democristiana o per come appaia oggi, il Governo di nessuno, il compito del sindacato è pretenderla. Come? spero che il prossimo segretario lo saprà fare.

Cosa vuol dire appartenere a categorie di destra? Qualcuno pensa che i lavoratori in Calabria fanno questa distinzione nella Cgil? Qualcuno che in Calabria dentro la povertà la precarietà lo sfruttamento dei lavoratori, i morti sul lavoro e la continua umiliazione per trovare lavoro, ci possono essere lavoratori che si distinguano in destra e sinistra? Oppure è solo un linguaggio usato dai solo dirigenti apicali? In entrambi i casi a me non piace. Io non sono né di destra né di sinistra dentro il sindacato, sono solo uno spazino che ha il baricentro della sola lotta nei diritti dei lavoratori. Io non penso che c’è un segretario per tutte le stagioni. Specie in questo ciclo storico che stiamo vivendo.

Non credo che il compagno Colla, Landini o la Sorrentino possano indossare indistintamente l’abito del cambiamento e del rilancio del sindacato. Uno per ragioni di corporatura, l’altro, perché la declinazione del programma futuro non può essere declinato allo stesso modo da tutti e tre i contendenti messi in competizione. Di sicuro non sarà percepito dai lavoratori allo stesso modo. Mi chiedo, perché i lavoratori che in questi giorni sono impegnati nelle discussioni congressuali non possono votare i documenti e sapere qual’è il segretario generale che interpreterà i contenuti politici e programmatici della Cgil per i prossimi anni. Perché la Camusso non smette di perdere tempo e si prende la responsabilità di scegliere il suo successore. Faccia un gesto di sinistra, scelga.

“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti”. Antonio Gramsci.