L’amore ai tempi del colera. 

Osservando gli avvenimenti politici e amministrativi che stanno succedendo a Catanzaro, ormai non mi meraviglio più di niente. In Calabria in molti comuni sia piccoli che grandi ci sono due diversi modi per diventare sindaco. Anche se in entrambi i modi sono legittimati dalle leggi. Dietro questa fittizia legalità si nascondono sempre metodologie e comportamenti etici e morali che fanno a cazzotti con l’onestà intellettuale dei personaggi politici che dovrebbe essere il faro che illumina le loro scelte e comportamenti.  Quando il faro si spegne e non illumina i loro comportamenti, il mercimonio gli interessi personali l’amichettismo e le cordate di potere, nel buio più cupo non perseguono gli interessi collettivi di cui sono chiamati a garantire, ma quelli perimetrali, dentro i quali, la democrazia viene manomessa e delegittimata. 

Maggioranza e opposizione: i Casalinuovo dell’apocalisse.

E io che mi lamentavo dell’amministrazione del mio paese, che per assaltare il fortino del comune, l’attuale sindaco per vincere facilmente, si è organizzato una lista civetta. Poi hanno scoperto in due anni e passa d’amministrazione, che il fortino non c’è più. Ma al posto del fortino, un buco nel bilancio, che a sentire il sindaco è diventata una voragine. Potremmo definire l’amministrazione attuale: “i Casalinuovo dell’apocalisse”, visto i debiti giganteschi che sono riusciti a far riaffiorare.