Cenadi: i bimbominkia colpiscono ancora.

Che la sicurezza dei bambini che fanno a scuola non fosse prioritaria per il sindaco e per l’assessore Bibominkia era ormai una certezza. Ma non pensavo che nemmeno quella dei lavoratori in mobilità nel nostro paese sarebbe stata oggetto di un menefreghismo totale.

Il Porter, l’Ape che usano per svolgere il loro lavoro risulta anch’esso senza assicurazione. Non sono certo riguardo alla revisione, perché il dato che mi restituisce il portale da cui si possono controllare le revisioni dei mezzi è inquietante. Voglio pensare che stia sbagliando io qualcosa, altrimenti dovremmo parlare di una vera e propria caratteristica che accomuna non solo il sindaco, ma anche tutti i membri del consiglio. Il mezzo non risulta revisionato dal 2018.

A questo punto le domande che dovremmo porci sono tantissime, ma, per brevità, eccone alcune. Cosa spinge un uomo o tanti uomini, che hanno scassinato la democrazia nel nostro paese con la lista civetta, solo per il gusto presuntuoso di diventare sindaci, assessori e consiglieri, almeno per quelli che sono rimasti – vista la dipartita di tanti che non frequentano più il consiglio – a rimanere incollati a quel ruolo? Di quali interessi sono portatori, se ormai è accertato che di quelli collettivi non gliene frega niente?

Il consiglio comunale, prima dello scioglimento – avvenuto dopo l’inchiesta che ha colpito l’ex sindaco –, si erano dimessi in massa. I consiglieri comunali che oggi compongono il consiglio, quali rapporti e interessi perseguono per continuare a sostenere un sindaco e una giunta arroganti e inefficienti? Ormai queste domande non possono che albergare nella testa di tutti i compaesani, perché, se non se le ponessero, vorrebbe dire che la comunità è ormai sotto l’effetto soporifero dell’inefficienza amministrativa e, se non si indignasse, comincerebbe a essere anch’essa responsabile della catastrofe etico-morale che sta colpendo l’intero paese.

Non sono soltanto i lavoratori in mobilità a rischiare – e con questa amministrazione il pericolo è evidente –, soprattutto se nei prossimi mesi ci sarà un percorso legislativo regionale per un loro possibile assorbimento e stabilizzazione. Anche i lavoratori addetti alla raccolta della spazzatura, dopo il cambio d’appalto avvenuto nei mesi scorsi, non sono tutelati nel riconoscimento dei loro diritti. La nuova società cooperativa, infatti, non solo non applica il giusto contratto collettivo nazionale, ma li precarizza ancora di più, imponendo contratti a tempo determinato e non riconoscendo tutti i diritti che avevano maturato nel tempo con la vecchia azienda.

Il CCNL prevede, nel rispetto della trasparenza e della leale concorrenza, che l’impresa cessante trasmetta al committente, a mezzo raccomandata A/R o PEC, eventualmente anticipata anche via fax o posta elettronica, la documentazione relativa al personale a tempo indeterminato. Per tale ragione, l’amministrazione non può dire di non conoscere la procedura, visto e considerato che è imposta proprio per salvaguardare i diritti dei lavoratori. Si chiamano clausole sociali.

Un’eventuale lesione dei diritti dei lavoratori impegnati nella raccolta della spazzatura è da imputare non solo alla nuova azienda, ma anche all’amministrazione comunale. Rammento, infine, che dal 1º gennaio 2025 il responsabile dell’ufficio tecnico è lo stesso sindaco.

Ormai è certo siamo amministrati da Cetto la qualunque