Nei prossimi giorni ci sarà per come era giusto, la procedura per l’assegnazione del SERVIZIO PER RACCOLTA DIFFERENZIATA ED INDIFFERENZIATA NEL COMUNE DI CENADI. Attraverso una Procedura negoziata ai sensi dell’articolo 36 del codice degli appalti, l’amministrazione comunale provvederà a individuare l’azienda per la gestione del servizio per i prossimi 36 mesi. L’intero costo del servizio si aggira intorno ai 150 mila euro.
Prima di questa procedura, non sappiamo con esattezza come l’amministrazione precedente gestiva il servizio. Men che meno conosciamo i capitolati d’appalto. Non abbiamo delibere ne determina d’assegnazione del servizio, ma solo liquidazione di spese per il trasporto della spazzatura da Cenadi presso gli impianti autorizzati nella provincia di Catanzaro e della manodopera necessaria per effettuare il trasporto. La ditta che ha effettuato il trasporto fino ad oggi è la Giova slr di Montepaone lido. Altre volte tramite la DBM INTERNATIONAL SRL, il comune comprava direttamente i sacchetti della spazzatura. I mezzi usati fino ad oggi dai lavoratori, sono di proprietà del comune. Ergo pure la loro corretta manutenzione e igenizzazione.
A questo punto ci chiediamo, chi assumeva i due lavoratori adibiti la raccolta? Forse il comune tramite agenzia interinale? Se si, come si chiama questa agenzia interinale? O quale altra forma hanno adoperato? Al di la della forma, la cosa importante da sapere è quale contratto collettivo nazionale è stato applicato fino ad oggi ai lavoratori. Non vorrei che attraverso l’uso fittizio di un contratto di somministrazione, si fosse eluso il CCNL FiseAssoambienti.
Il CCNL Fise prevede che nei diversi appalti, i lavoratori transitano da una azienda all’altra mantenendo i livelli contrattuali fino a quel momento maturati. A questo punto una domanda viene spontanea. I lavoratori impegnati nella raccolta della differenziata e indifferenziata nel comune di Cenadi, oggi con la nuova procedura usata, che fine faranno? Potranno rivendicare il diritto a transitare da una azienda all’altra oppure grazia al giocattolo contrattuale adoperato fino ad oggi, quel lavoro, lo perderanno? L’articolo 50 del codice, parla di clausole sociali. Mi chiedo, sono effettivamente inserite nella procedura per l’assegnazione del servizio, o anch’esse sono rientrate nella marmellata burocratica fino ad oggi usata. Fino ad oggi i lavoratori venivano assunti a rotazione per il giusto periodo necessario a non far scattare il diritto alla trasformazione del contratto da tempo determinato a indeterminato. Lo stesso diritto è garantito dal CCNL Fise, nonché dal decreto dignità.
Se ci limitassimo a considerare solo il CCNL Fise, lo stesso, prevede la procedura amministrativa e burocratica che l’amministrazione e l’azienda, sia quella che cessa il servizio che quella che subentrerà, debbono adottare per salvaguardare i diritti dei lavoratori. A questo punto, persino, l’ufficio tecnico del comune, avrebbe avuto contezza e inserito dentro la procedura d’appalto il paniere dei lavoratori che fino a quel momento erano stati adoperati per la gestione del servizio. Tutto sarebbe più semplice per i lavoratori se si partisse dal CCNL, invece di impastare marmellata burocratica per eludere e cancellare diritti. Oggi, il rischio che corrono i lavoratori fino adesso impegnati nel servizio della raccolta è quello di non avere un CCNL di riferimento. Utilizzati dentro a meccanismi, che invece di consolidare un diritto lo hanno polverizzato.
I lavoratori fino ad oggi non sono stati mai sindacalizzati. Nessuno oggi tutela i loro diritti nella procedura di subentro che a giorni verrà espletata. Io spero che il responsabile tecnico, nella procedura tenga conto dei lavoratori che fino ad oggi hanno espletato il servizio. E inviti la nuova azienda a farsene carico, inserendoli una volta per tutte dentro un percorso fatto di diritti e non di marmellata.