Cenadi: ridatemi la politica dei padri, perché nel contesto in cui ci troviamo, è meglio di quella dei figli.

Io penso che la nuova generazione dei cenadesi dopo l’amministrazione del Dottor Maltese, ha fallito il compito affidatogli dal popolo. In questa generazione aggiungiamo anche l’opposizione. Su questo nessuno può smentirmi. In verità anche la generazione più giovane, quella fresca, quella che nel 2020 ha tutti i capelli in testa non brilla nè di strategia, nè di politica nè di Idee. Non tutti, intendiamoci, ma per la maggioranza si. In alcuni casi, mancano proprio le basi per intavolare discorsi costruttivi. Dovrei cominciare tutto da zero, e invece di parlare e provare a convincere le persone, fargli direttamente i disegnini. Se questo è il contesto culturale politico etico, sociale, allora se mi permettete preferisco aspettare che cresca una mia nipote.

Poi una caratteristiche che è emersa dalla discussione è l’arroganza dell’ignoranza di alcuni, forti solo del loro carico famigliare votante, si sentano necessari. Non lo sono e non hanno nemmeno l’umilta di lascaiare stare, passando la mano a qualcun’altro. Almeno le famigli di appartenenza gli dovrebbero togliere la possibilità di parlare a loro nome, ma non lo fanno.

Una sorta di prostituzione dell’intelletto, solo per fa godere le cellule celebrali nel periodo che anticipa la presentazione delle liste per poi spegnerle definitivamente.

Avrei voluto essere utile. Ma non lo sono stato. Nel sindacato i compagni miei maestri, mi dicevano sempre che la bravura di un sindacalista, non è quello di fare gli accordi, ma farli rispettare. Altrettanto vero che non si possono fare accordi ne farli rispettare se la controparte non ha l’autorità che serve per poterli firmare. Mi chiedo quali professori e maestri o uomini di riferimento hanno i nostri giovani cenadesi. Forse lo so, ma non vi posso scrivere il nome e il cognome, perché rischio di offendere qualcuno.

Forse, permettetemi di dire che se al posto dei figli c’erano i padri, o per qualcuno un suo parente, io insieme agli uomini adulti del paese, magari anche vecchi, saremmo riusciti addivenire ad un accordo che maturasse l’eventuale lista da presentare. Possibile di qualche aggiustamento il giorno dopo, ma di sicuro un accordo in parola lo avremmo tirato fuori.

Non mi sono trovato a mio aggio. Avrei voluto che ci fosse stato uno scatto di reni di qualcuno. Non c’è stato. Nel poco tempo, provare a presentare un progetto e una squadra per realizzarlo, sarebbe stato arduo. Ma di sicuro sarebbe stato di pacificazione dentro un radicale cambiamento di prospettiva. Per questo motivo ci volevano i padri e non i figli.

Ps. Avia ragiuna T.D.