Il Virus non è più lontano, ne vicinissimo, è arrivato dentro il nostro paese. Il Sindaco con un video semi clandestino, gli ha dato la residenza. Sappiamo che una nostra compaesana è stata trovata positiva e si trova in quarantena obbligatoria, insieme a tutti noi. Sappiamo che il Sindaco da imboscato, ha dovuto obbligatoriamente far vedere la sua faccia, leggendo il bollettino di guerra da qualche trincea scavata nel paese. Ha veicolato un suo video su Whatsapp per dare la notizia. Non c’è traccia sul sito istituzionale del Comune. Ne sulle reti sociali pubbliche. Da imboscato lo ha veicolato a chi vuole lui. Agli amici degli amici. Che poi lo girano agli amici degli amici. Diventa publico dopo essere stato clandestinamente veicolato in segreto dal suo assessore. Non serve il Sindaco, ci ha pensato la Santelli con la sua ordinanza di chiusura di tutti i comuni interessati al contagio.
L’irresponsabile atteggiamento del Sindaco e degli amministratori di Cenadi, ormai è oggettivo. Anzi video oggettivo. Non possiamo aspettare che questa amministrazioni attui quella rete di servizi necessari e essenziali. Non possiamo aspettarci niente da un’amministrazione che già di suo gestisce la solidarietà come un affare. Pensare che oggi potrebbe mettere in campo azioni che possano far rifiorire quel senso di comunità, distrutto dalla stessa amministrazione in quasi 15 anni, è impossibile. Io ritengo che nei momenti di bisogno e difficili come questo che stiamo vivendo, si possa costruire quel senso di Comunità ormai andata persa negli interessi para familiari e parentali.
Se dovessi sbobbinare il video messaggio e metterlo su carta e rileggerlo, lo cestinerei come inutile burocrazia istituzionale. Non c’era bisogno del Sindaco per sapere le informazioni che lui stesso ha dato nel Video. Bastano i giornali o internet o la Tv o gli amici. Non si è preso nessun provvedimento di natura sociale. Sappiamo della nostra compaesana, ma non sappiamo se questa nostra compaesana è messa nelle condizioni attraverso l’ausilio sociale del comune, di tutti gli aiuti necessari. Sappiamo che sta bene, perché tramite le reti sociali comunica con tutti noi. Io voglio credere a quegli studi scientifici che dicono che una donna ha più forza dell’uomo nel contrastare il virus.
Non Sappiamo se il Comune distribuirà mascherine e guanti. Non sappiamo niente, perché dal video messaggio, quello che serviva dire non ci è stato detto. Nessun protocollo di Sicurezza Sociale era stato preso prima, ne oggi sappiamo se le persone più fragili sono al sicuro e hanno tutto quello che serve. Non sappiamo se il Comune con la collaborazione della farmacia potrà istituire un servizio per la consegna a domicilio dei farmaci. Non sappiamo se lo stesso ha fatto con i commercianti. Non sappiamo se si provvederà ad una disinfestazione. Siamo in balia della burocrazia di guerra e nelle mani di un’amministrazione inetta e totalmente impreparata.
L’unica cosa che io so di certo, è che la nostra compaesana era una lavoratrice della struttura sociosanitaria di Chiaravalle Centrale. L’unica persona che oggi sta pagando la scarsa sicurezza è una lavoratrice; non il Sindaco non l’Assessore, ne i Consiglieri, una lavoratrice che se avesse avuto tutti gli strumenti necessari avrebbe potuto fare il suo lavoro d’assistenza senza rischiare il contagio. Di questo io ne sono sicuro. Le norme sulla sicurezza il decreto legislativo 81/2008 i DVR l’aggiornamento in relazione alla pandemia, insieme al protocollo sulla sicurezza approvato dai Sindacati e dal Governo, assicurano pienamente la sicurezza del lavoratore. Se gli ausili i DPI non sono idonei oppure usati senza nessuna formazione o addirittura assenti, il rischio è elevato, e subentra un diritto che è al di sopra di tutto. Il lavoro sicuro è la vita dei lavoratori sono prioritari e vengono prima di tutto. Prima di altri oggi vengono i lavoratori che sono costretti a lavorare e delle persone piu fragili, lasciati sololi. E’ compito dei Comuni, è compito delle istituzioni territoriali, controllare che questo avvenga. Prime del Sindaco prima del Vice Sindaco e prima di qualsiasi Consigliere, vengono i lavoratori e le persone. Non credo che all’amministrazione sia cosi sensibile in ragione della sicurezza dei lavoratori. Basta vedere gli spazzini venire a prendere la spazzatura sotto casa. A me, basta quello per capire la sensibilità dell’amministrazione sulla sicurezza del lavoro. Figuriamoci dentro una pandemia.
In uno spirito di collaborazione, potremmo persino indicarli al nostro Sindaco le cose da fare. Li iniziative da prendere. Ad esempio in altri comuni è lo stesso Sindaco che consegna la spesa o i farmaci ai sui concittadini. Potremmo anche indicargli come affrontare la quarantena obbligatoria, elencandogli tante cose. Ma sappiamo che non faranno niente. Lo sappiamo perché la storia delle persone e specie la storia amministrativa delle persone parla da sola.
L’unica cosa che possono fare e avere l’umiltà di dire che non si è capaci ad affrontare una tale emergenza. L’umiltà di lasciare la mano alla Prefettura. Cenadi può essere sicuro, soltanto se è il Governo stesso con un suo rappresentante ad amministrarlo. Io non ho fiducia del Sindaco di Cenadi Avvocato Alessandro Teti, ma sto cominciando ad averla nell’Avvocato Giuseppe Conte Presidente del Consilio. L’unico video messaggio politico serio e onesto sono le sue dimissioni.