“Toglietemi tutto, ma non i mio Breil”. Cosi risuonava una pubblicità di orologi. Allo stesso modo potremmo dire della nota in risposta al ricorso presentato da alcuni compagni componenti dell’assemblea CGIL Area Vasta Centro. Parafrasando la pubblicità potremmo dire: chiedetemi di tutto, ma lasciatemi il tempo della burocrazia al polso.
Il regista di questa nuova impostazione pubblicitaria è il responsabili organizzativo regionale. A fronte di un lungo e dettagliato ricorso inerente l’Assemblea Generale del 14 dicembre, il compagno organizzativo regionale ha eccepito che per motivi di tempo, non si può valutare il ricorso. Quindi, prima si farà l’assemblea del 14 e poi si esaminerà il ricorso.
Il professore De Masi, nella trasmissione PiazzaPulita dello scorso giovedì sgridava la Sorrentino, dicendogli che anche il sindacato ha rifiutato la modernizzazione, riferendosi al lavoro remoto. Mi chiedo se avesse letto la risposta al ricorso del compagno del regionale, cosa gli avrebbe detto il professore.
Azzardo io una risposta: “Al di la del Pollino la CGIL comunica con i segnali di fumo? Come è possibile che ancora usate la teleferica e per la mobilita pensate alla ruota come l’invenzione più importante mai fatta nella storia dell’uomo. Il fuoco lo accendete con le pietre? Più o meno di questo tono sarebbe stata la risposta che il professore De Masi darebbe al responsabile regionale.
Non possiamo nemmeno sperare all’autorevolezza politica di qualche compagno della segreteria nazionale, in quanto già all’assemblea generale dello scorso settembre per le elezioni del segretario generale, la compagna Ivana Gallo ha dovuto, come si suol dire, mettere una pezza. Per l’assemblea generale del 14 non è prevista la presenza di nessun compagno del nazionale. Di sicuro ci sarà il compagno Trotta, responsabile organizzativo regionale. Lo stesso compagno che ha risposto al ricorso dicendo che non c’era tempo per assumere una decisione. Anche in questo caso, la battuta viene spontanea: “i panni sporchi si lavano in famiglia”. Mi chiedo, che detersivo viene usato. Dalle ultime indiscrezioni, forse il detersivo lo porterà il segretario generale della CGIL Regioanle il compagno Sposato.
Forse questa volta non c’è nessun compagno del nazionale che si prenda la responsabilità di presenziare un’assemblea per la quale pende un ricorso che di sicuro ne inficerebbe il risultato. Poteva venire il compagno Baseotto, ma ormai non ha più responsabilità organizzativa. Per Landini sarebbe impossibile, anche se i compagni gli hanno direttamente scritto della situazione che si sta vivendo nella CGIL Area Vasta Centro CZ KR VV. Più facile chiederlo a Papa Francesco, forse avremmo più fortuna.
Se io avessi saputo che dentro il Sindacato avrei dovuto concepire forme d’ostruzionismo per impedire soprusi e forzature delle regole, per come facevo quando ero consigliere comunale, mi sarei organizzato diversamente. Quando scrivevo per segnalare una convocazione irregolare del consiglio comunale o un qualsiasi impedimento alla mia libertà da consigliere, il Prefetto direttamente o i suoi uffici non mi hanno mai detto ne risposto che non aveva tempo e si occupava delle mie segnalazioni dopo che sarebbe avvenuta l’irregolarità denunciata.
Pensavo che nel sindacato l’autorevolezza politica sarebbe bastata, per come lo è stata fino all’elezioni del primo segretario dell’Area Vasta Centro. Oggi tutto appare regredito e sempre che non si muova foglia che lo SPICGIL Area Vasta Centro, non voglia. Persino l’indiscrezioni su alcuni nomi dei futuri componenti della segreteria confederale è l’evidenza che più di un percorso politico innovativo e di cambiamento, sempre continuando il percorso lasciato a metà dell’Area Vasta Centro, è un rimescolare di facce che già hanno avuto l’occasione d’essere membri della segreteria confederale e non hanno tanto brillato di luce propria. I nomi, sembrano essere stati presi, più dal testo che la CGIL nazionale publica per ricordare gli uomini e le donne della organizzazione di tutt’Italia. L’ultimo si ferma al 2019 e parte dal 1944. Si può scaricare dalla rete. Forse il nuovo segretario ha deciso di pescare alcuni nomi da li. Non devono aderire al suo progetto politico, ma basta avere il giusto nome e il giusto cognome scritto sul libro dei nomi e dei cognomi della CGIL.
I miei appelli resteranno inevasi, ma per tutto quello che la Calabria sta vivendo in questo ultimo anno, partendo da Tallini a Cotticeli passando a Zuccatelli a Gaudio e finendo a Spirli’, non vorrei che l’organizzazione si trovasse in futuro a patire la stessa sorte. Non vorrei, ma tutto me lo preannunzia.