Ghost

Se non sai come trovarlo 
rimani fermo sul piedistallo 
prima o poi come un pipistrello
ti sfiora dal davanti il merlo
riposto in una voliera d’uccello
si fa il nido dentro un callo.
Una mente mente-catta
vive dentro una cravatta
ha una sua identità 
se la scorda e se ne va.
Si ricorda d’essere uomo 
al funerale o al matrimonio 
tutto d’un pezzo cosmopolita
di una biglia come pastiglia 
in un petto ormai riempito 
di ciberie e d’inganno legittimato 
nel suo mondo universale
di fetore matrimoniale. 
Ai concorsi d’apparato 
si posiziona ed è graziato
la riserva a lui non serve
l’anguilla scivola inerme 
in uno stato d’abbandono 
si tesse il giusto per il giudicato.
Non sia mai ammonito, 
la marmellata la mangia con il cucchiaio; 
mica con il dito.
Le mani non se le sporca mai
nemmeno quando crea al tornio
con il fantasma dietro la schiena 
la creta si modella come una pena. 
Come è triste la furbizia 
quando da sola vizia
la mente ormai disfatta
dentro gli occhi cataratta. 
Un giocattolo nel cervello 
di chi vive e vegeta senza ricordo 
sogna un posto mansueto e caldo 
dentro una bolla d'ornamento come ostello
in un potentato protettore caustico
nell’indifferenza di uno stato statico.