Di Giovanni (Maggi)
L’estrema pericolosità di coloro che sono anti sindacalisti consiste nel fatto che costoro non agiscono al di fuori, o contro il sindacato dei lavoratori, ma si annidano al suo interno, e si pongono come campioni dell’ortodossia. Ma per gli anti sindacalisti, questi che usano il sindacato, con tutti i suoi simboli e apparati, unicamente per il loro interesse, in realtà, ingannano i lavoratori, non sono altro che lupi rapaci travestiti da pecore, falsi sindacalisti che faranno grandi segni in raccomandazione e collocazioni, così da ingannare, se possibile, anche i lavoratori. I lavoratori devono stare ben attenti da quanti manipolano il messaggio sindacale, ostentano simboli, sbandierano parole, ma lo fanno solo ed esclusivamente per il loro vantaggio.
Il pericolo è dovuto al fatto che l’anti sindacalista non è una realtà singola, che si potrebbe facilmente circoscrivere e neutralizzare, ma plurale. Questi anti sindacalisti sono metastasi che minano e distruggono dal suo interno, indebolendolo, il corpo del sindacato.
Dall’uso strumentale del sindacato, senza un coinvolgimento della propria vita da parte di questi operatori di “iniquità”, termine con il quale viene designata la forza nefasta che produce solo quel che è inutile, vano. Gli anti sindacalisti sono solo dei ripetitori, semplici megafoni che non lasciano coinvolgere la propria vita dal quello che annunciano; le parole pronunciate ad altri non mettono radici in essi.
Gli attestati dell’ortodossia sindacale non sono sufficienti per essere considerati sindacalisti, che vengono riconosciuti come tali quando realizzano gli interessi dei lavoratori. I lavoratore riconosce come compagni solo quanti, profondamente umani, gli assomigliano.
Gli anti sindacalisti sorgono soprattutto nei momenti di crisi, quando approfittando dello smarrimento dei lavoratori, l’ingannano con allettanti promesse di collocazioni, trasferimenti posti o solo promozioni. Mentre i lavoratori eleggono i propri rappresentanti sindacali per liberarli da ogni forma di schiavitù e oppressione e sfruttamento, gli anti sindacalisti usano il sindacato per opprimere e sottomettere. Ma i lavoratori hanno la possibilità di poter distinguere il vero sindacalista, colui che dà la vita per i lavoratori, dal vile mercenario, che quando vede venire meno il proprio interesse, abbandona i lavoratori e fugge, abbandonandoli al proprio destino perché non gli importa dei lavoratori. Non c’è alcuna conciliazione tra il sindacalista che dà la vita per i lavoratori che rappresenta e l’anti sindacalista al quale interessa solo il suo tornaconto. I lavoratori rispettano i costruttori di diritti, non i seminatori di collocazioni e promozioni vari, non saranno riconosciuti come sindacalisti, ma solo strumenti del padrone.
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