”Dopo diversi tentativi di concertazione, dopo innumerevoli trattative volte a garantire l’equità di trattamento per i dipendenti della Teknalsystem, ci ritroviamo nuovamente
a dover prendere atto della condotta scellerata della proprietà
della Teknalsystem’. La Fiom Cgil, esauriti tutti i tentativi di
mediazione volti a tutelare i lavoratori ed a garantirne l’equità di
trattamento, intende con una nota denunciare all’opinione pubblica
quanto sta avvenendo nell’azienda metalmeccanica Teknalsystem.
L’azienda che ha sede nella zona industriale di Tiriolo in provincia di
Catanzaro è con i suoi 110 dipendenti, una delle più grandi della
provincia capoluogo di regione.
”Nel Febbraio 2009 dopo aver
attivato le procedure di licenziamento per 30 addetti, grazie
all’intervento della FIOM-CGIL, la Teknalsystem blocca i licenziamenti
ed attiva la cassa integrazione guadagni ordinaria per 14 unità
lavorative – si legge nella nota a firma di Claudio Chiarella,
Segretario Generale
Fiom Cgil
Catanzaro -. Al termine della cigo, l’azienda procede alla richieste
della Cassa integrazione guadagni straordinaria per un ulteriore anno.
L’accordo sindacale sottoscritto presso l’ufficio regionale del lavoro
di Reggio Calabria, prevedeva la rotazione dei dipendenti. Per cui
considerato il numero delle unità lavorative, i periodi di cassa
integrazione dovevano ammontare a circa cinque settimane per ogni
lavoratore nell’arco dell’intero anno. La proposta della rotazione per
la cassa integrazione per la Fiom Cgil al tempo fu indicata al fine di
spalmare il disagio su tutta la forza lavoro, in modo da non penalizzare
un piccolo gruppo di lavoratori. Con senso di responsabilità si chiese
all’azienda di far ruotare tutto il personale in forza all’azienda, al
fine di garantire una equità salariale tra gli addetti. L’Azienda nel
corso dei due anni disattende gli accordi sottoscritti e lascia in
cassa integrazione per tutta la durata del periodo sempre gli stessi 14
lavoratori, combinazione, tutti lavoratori iscritti alla Fiom-Cgil. Il
non rispetto della rotazione è stata denunciata dall’ufficio legale
della Cgil presso l’Ispettorato provinciale del lavoro a più riprese,
richiedendo il risarcimento del danno subito dai lavoratori, che per
due anni circa sono stati obbligati ad un abbassamento del loro
salario. Ma per chi pensasse che la ”tragicomica’ messa in atto dalla
proprietà della Teknalsistem ai danni di questi 14 lavoratori, e delle
loro rispettive famiglie, fosse finita qui dopo due lunghissimi anni,
non è affatto così. La storia prosegue, in prossimità del termine del
periodo di Cassa integrazione straordinaria, la Teknalsystem fa
pervenire alle organizzazioni sindacali dei metalmeccanici di Cgil,
Cisl, Uil, una lettera contenente il preavviso di licenziamento per
trenta lavoratori ed il conseguente avvio della procedura di mobilità. A
quel punto segue la convocazione, da parte della Confindustria, di un
incontro tra le parti per discutere della situazione aziendale. Nella
circostanza l’unica sigla sindacale presente all’incontro è la Fiom
Cgil di Catanzaro. Nel corso della discussione la proposta della Fiom
Cgil, per fronteggiare gli esuberi dichiarati dall’azienda, indicava la
richiesta di un ulteriore anno di cassa integrazione garantendo però
ai lavoratori che avevano già fatto ventiquattro mesi di cig, di
rientrare in azienda, procedendo finalmente ad una rotazione effettiva
tra le maestranze. L’azienda si dichiara non disponibile a tale
proposta e ribadisce le proprie decisioni, l’apertura della procedura
di riduzione del personale e la relativa messa in mobilità. Ne consegue
un verbale di mancato accordo. A questo punto la prassi indica la
convocazione di un incontro presso l’Assessorato Regionale del lavoro,
sede di Reggio Calabria. All’incontro tenutosi il 16 marzo scorso,
alla richiesta avanzata dal rappresentante del dipartimento della
Regione Calabria per un ritorno alla cassa integrazione, l’azienda si
dichiara d’accordo ad accogliere la proposta, e incredibilmente le
unità lavorative messe in cig sono addirittura a quarantacinque’.
”La Fiom Cgil contesta fermamente le dichiarazioni dell’azienda –
prosegue la nota -, considerando un ennesimo abuso a danno di quei
lavoratori che di fatto si trovano da 24 mesi fuori dall’azienda e
contemporaneamente contesta la dichiarazione dello stato di crisi
aziendale alla luce delle recenti assunzioni. La Teknalsystem di fatto
non nega asserendo che le nuove assunzioni riguardano profili
professionali non rientranti tra quelli da sottoporre a cassa
integrazione! La Fiom-Cgil di Catanzaro conferma la propria contrarietà
al ricorso ad ulteriore periodo di Cassa integrazione in quanto
l’azienda non solo ribadisce di voler mantenere i 14 lavoratori in cassa
integrazione, confermando la non rotazione delle maestranze, ma di
certo non convince la dichiarazione di crisi aziendale in presenza di
nuove assunzioni. La Fiom Cgil di Catanzaro ricorrerà in tutte le sedi
opportune per tutelare il proprio ruolo storicamente incisivo di tutela e
difesa dei diritti dei lavoratori, combattendo con forza il tentativo,
ormai nemmeno eccessivamente celato, di rendere più deboli i
lavoratori tutti, colpendoli nei loro diritti costituzionalmente
garantiti, favorendo un ”lassez-faire’ totale alle parti padronali’.