Le percentuali sulla violenza sulle donne sono altissime. L’istat, dice che su 10 donne 8 subiscono violenza. Dalla violenza verbale, si passa ai maltrattamenti, dalle mazzate si finisce inesorabilmente alle morti. Anche il contesto in cui maggiormente avvengono le violenze sulle donne, ha un triste primato. Prevalentemente le donne vengono maltrattate dentro la famiglia. Dai loro mariti, dai loro padri, dai loro parenti stretti. Questa società naturale è il crogiolo di tutto. Anni dopo anni, le donne hanno sopportato questo stato di cose nel silenzio assordante della cosiddetta società civile. Quante volte sentiamo dire in televisione o leggiamo sui giornali che le denunce per i maltrattamenti finiscono dentro alle maglie di una burocrazia della tutela, pensata più per non procurare scandalo che tutelare le vittime. Quanti amori si trasformano in inferni permanenti. Quante volte, dentro a tutto questo sistema di disvalori, oltre alle donne, della violenza dei maschi né pagano pure i figli innocenti. Perché se qualcuno riesce a costruire una giustificazione sessista della violenza, mai potrebbe farlo per i bambini.
In questi giorni le piazze si stanno riempiendo di corpuscoli gruppi di no vax. Nelle piazze si sente gridare: “giù le mani dai bambini”, ma se analizzassimo i numeri delle violenze in famiglia, scopriremmo che i bambini rischiano più per la ferocia che si registra nelle case tra quelli che oggi giorno vengono chiamati congiunti, che dalla pericolosità nell’iniettarsi il vaccino per attenuare il più possibile le conseguenze del Covid.
Quando in televisione o sui social si sente dire che esiste un complotto nascosto e globale. Una massoneria deviata mondiale che vorrebbe controllare gli uomini e decimare la popolazione con i vaccini. Si grida al complotto occultato, mentre ci si sta zitti su quello che è sotto gli occhi di tutti. Se i voli nello spazio di un tempo ci hanno fatto vedere quanto piccola è la terra. Un puntino blu, nell’immensità dell’eterno. Oggi la pandemia, ci ha fatto vedere come lo è stato per i primi astronauti, la disuguaglianze e la mancanza di giustizia sociale che investe tutto il nostro pianeta. Dal blu, il mondo dallo spazio oggi lo vedremmo grigio, che va verso il nero.
Io a differenza dei no vax, credo che esiste un meccanismo e un sistema di disvalori. Come dice il compagno Callà della Fiom AVC, il capitalismo e le sue infinite espressioni, sono alla base di tutto lo sfruttamento e di tutta la disparita sociale oggi registrata. A differenza del sistema complottista denunciato dai no vax, i danni del sistema capitalistico, li vediamo chiaramente. Vediamo la disuguaglianza sociale che produce. Vediamo le guerre oggi fatte sulla pelle dei migranti. La devastazione climatica che il sistema basato prevalentemente sul solo consumare, ha prodotto e continua a produrre. Se la ricchezza del mondo è posseduta dalle mani di poche persone, quale, più di questo dato accertato è scientificamente dimostrabile, dovrebbe costringere tutti a scendere in piazza per chiedere un mondo più giusto e più equo.
Il perno di tutto, anche per la violenza sulle donne è il contesto economico e sociale in cui viviamo. Le donne della Fiom AVC, questa violenza del capitale, la vivono sulla propria pelle. É di questi giorni il licenziamento illegittimo di una nostra compagna, che lavora presso un’azienda di lamezia terme. Il linguaggio del padrone è stato violenza allo stato puro. Forse il padrone non gli ha messo le mani a dosso, ma posso immaginare i soprusi gli abusi e l’uso delle parole come arma di ritorsione con i quali la nostra compagna è stata costretta a resistere fino al licenziamento.
Le donne dentro il sistema capitalistico, e dentro una cultura patriarcale che ancora persiste, ne sono le più colpite. I fattori sono molteplici, e dipende molte volte dal contesto, ma nella generalità dei casi l’impossibilità di essere autonome economicamente, è la condizione che li costringe a resistere e subire le più svariate angherie e violenze. Se esistesse un lato buono del capitalismo, ma non esiste, gli Stati, dovrebbero, istituzionalizzare un reddito di sicurezza sociale a favore di tutte le donne. Un reddito universale contro qualsiasi sfruttamento. Un reddito che garantirebbe a tutte quelle donne che sono costrette a vivere alle dipendenze dei maschi, dentro le loro famiglie, la possibilità di evadere. Si, un reddito per l’evasione da tutti quei contesti criminogeni. Proprio in questi giorni che si parla di salario minimo, la discussione dovrebbe estendersi non solo al lavoro ma anche al non lavoro.
Per citare la Fratelli tutti di Papa Francesco, dovremmo dire: “finché il nostro sistema economico-sociale produrrà ancora una vittima e ci sarà una sola persona scartata, non ci potrà essere la festa della fraternità universale”. Forse esagero, ma credo che proprio dalla Fratelli tutti si possa partire per disegnare un nuovo mondo, una nuova economia sociale, che non mercifichi le persone, non scarta gli uomini e le donne dalla costruzione comune di una, anche se utopistica, comunità di Fratelli e di sorelle. Sorellanza e Fratellanza dovrebbero essere i perni di qualsiasi economia politica ed economica, l’unica che esclude qualsiasi violenza e prevaricazione.
Proprio in virtù di questo stato di cose, alcune persone non dovrebbero essere legittimati a presentare libri sulla violenza sulle donne. Non perché non ne hanno le capacità, forse si forse no, ma questo non è il punto della questione. Parlare di un libro non dovrebbe essere cosa difficile, se prima lo si è letto. Non dico studiato, ma solo letto. Quando parlo di legittimità, mi riferisco a quella propria di alcune persone, che declinano la violenza con il loro quotidiani atteggiamenti e poi dentro un contesto falsato, costruiscono all’antiviolenza. Quando parlo di legittimità, mi riferisco a quella intellettuale. Sciascia parlava dei professionisti dell’antimafia. Potremmo usare la stessa affermazione per dire che tanti presentatori di libri sulla violenza sulle donne, sono professionisti dell’antiviolenza. Anche se nel loro quotidiano, pur rimanendo i paladini dell’antiviolenza, declinano gli abusi come legittimi e i licenziamenti come necessari.