I Travestimenti del Topo.
Non ci si traveste più a carnevale
nemmeno il diavolo usa più la maschera
alle anime non l’imbruttisce alterandogli l’ovale;
una mano sulla spalla e l’altra sulla cartucciera
contratta lo scambio a prescindere se è leale.
Pure Branchini è inflazionato
l’illusionismo ormai non è più un gioco
ma un normale comportamento pasturato
che fa curricula, sapersi scambiare l’amico
lievitare o cambiarsi d’abito quando s’è sporcato.
Un’abitudine ormai consuetudinaria
fingersi di essere quello che si crede
per passare dentro i nodi e dentro l’aria
di un balsamo diluente che non cede.
Si consuma ad ogni mattino ricopiata,
l’immagine allo specchio che si vede.
Non servono sdoppiamenti
per nascondere il solco del dopo,
ne per definire il prima, servono lamenti.
Tutti sono maschera di sé stessi scesi in campo
inconsistenti saranno i camuffamenti
non ci si inventa, né nasce l’aquila dal topo.