Questo è un consigliere d’opposizione del mio comune. Scusatelo, ma è un po’ confuso. Per darsi tono scambia cazzi de patrannostra.
Un giovane consigliere d’opposizione coraggiosissimo che sfoga le sue frustrazioni da consigliere inutile contro Riace, e si zittisce, su Cenadi. Sono convito che ad ogni consiglio comunale indossa il pannolino. Anzi, forse è in dotazione del consiglio.
Quando c’ero io, si usava la cordicella sotto il tavolo per la votazione all’unisono. Oggi tutto è incorporato al consigliere comunale legittimato. Se, alla fine dell’anno non si usa, possono persino detrarlo. Dalle veline che ho avuto, mi dicono che fino adesso li hanno usati tutti. La detrazione non gli spetta.
Fa parte di un gruppo d’opposizione dove il suo capogruppo per la storia che dice d’avere, dovrebbe prenderlo a schiaffoni, per come deve fare un buon padre di famiglia e un capo politico. (intendo schiaffoni politici, sono contro la violenza, anche se lui, un paio veri, se li merita.) Non capisce quello che scrive, e non è padrone delle parole che usa.
Per potersi candidare ha dovuto avere la dispensa dei genitori. Per questo lo chiedo direttamente ai suoi genitori.
Per cortesia, tenetevelo buono, perché è così tenero che si spezza con un grissino.