Il costrutto politico sindacale di Scalese 

Ecco come riesce a mantenere la direzione politica dell’organizzazione il segretario generale Enzo Scalese. Una sorta di nominificio dove tutti riescono ad essere accontentati se gli restano devoti. Persino chi ha nei suoi confronti espresso in passato critiche durissime è riuscito a convertirli al devozionismo più estremo ed essere collocati rinnegando tutto. Una sorta di setta, dove essere critico alle sue idee vuole dire: apostasia più che opposizione politica. 

A leggere l’articolo a me piacerebbe avere il bilancio di previsione. Dovrebbe essere un documento publico, perché esprime un indirizzo politico. Ma è impossibile sapere le poste messe nelle varie funzioni. Dovrei fare un accesso agli atti per poterlo leggere. E non penso che me lo daranno. Già era difficile averlo quando ero dentro gli organismi, figuriamoci oggi che sono diventato uno scarto. Anche questa era una mia battaglia, rendere tutto trasparente. Io parlavo di Bilancio sociale, e a qualcuno oggi dovrebbero fischiargli le orecchie. Ma ormai li hanno tappati dal cerume della burocrazia devozionale e di cordata. 

Mi piacerebbe sapere, visto che il 20 si va a Napoli per il salario, quanto l’inflazione erode il salario del segretario generale della cgil area vasta centro. La possiamo conoscere di Landini, ma non la conosciamo di Scalese. E sarebbe interessante saperla.  Un’altra cosa più sconvolgente è la geografia organizzativa, sia delle categorie che della rete dei servizi dentro la cgil Area Vasta Centro nelle tre province di Catanzaro Crotone e Vibo. Ci sono categorie regionalizzate, altre invece che hanno un perimetro di rappresentanza unito nell’area vasta centro. Per quanto riguarda i padronati, cioè l’inca, rimangono istanze provinciali. È evidente che tale geografia istituzionale della cgil e dei servizi, non è servita e non serve a migliorare le prestazioni e la rappresentanza politica e sindacale, ma costruita solo per favorire nomine e generare cordate di potere.  Non c’è una omogeneità organizzativa della CGIL AREA VASTA Cz-Kr-Vv ma solamente burocratica. 

Non esiste una convocazione di un’assemblea da quando Scalese è segretario generale che non verta sulla nomina di qualcuno da qualche parte e in qualche ruolo. A volte lo stesso ruolo è stato inventato a doc. Altre volte soltanto perché spinto dalle richieste nazionali, si annunciano istante di partecipazione e poi  non si istituiscono. Esempio comitato degli iscritti. Io non capisco, la Camusso a suo tempo per meno di questa gestione sconsiderata, ha fatto dimettere il segretario generale regionale, mi chiedo se a Landini tutto sta gestione non gli fa comodo. Cosa c’è sotto? 

Sui social parla di sicurezza del lavoro, ma lui stesso senza remore, ha mandato un cassaintegrato a fare l’RSLT. Fortunatamente poi prontamente revocato dalla struttura regionale, quando lo stesso gli ha detto che non poteva farlo se fosse rimasto in cassa integrazione. Ma per lui tutto è un giocattolo, con il quale ci gioca. Per non parlare di precarietà del lavoro, perché il suo modo di gestire i rapporti di lavoro dentro l’organizzazione, sono da caporale più che da sindacalista. Tale comportamento era già esploso dentro la pandemia, quando era reggente, visto che c’è stato chi ha avuto l’integrazione alla cassa integrazione e chi no. Ma siamo in Calabria e tutto questo è ampiamente sopportato da tutti. Come si dice: c’ho famiglia, e la morale, l’etica e la giustizia, la correttezza e la politica sono opzioni da idioti. E lui in questo stato di cose ci sguazza, e Landini lo lascia sguazzare. Io non credo che la partecipazione dei lavoratori della cgil Area Vasta Centro, sara in numero maggiore dei funzionari. Perché sono altrettanto convito che se i lavoratori disprezzano il sindacato, al di qua del pollino, vuole dire che hanno conosciuto il sindacalista sbagliato.