Aneddoto.
Un giorno Bruno mi chiama e mi dice:
Domani devi andare insieme a due lavoratori di una casa di riposo all’ispettorato del lavoro, non si pagavano da mesi.
Io gli dico:
Ma non conosco la vertenza, come faccio ?
Pomeriggio ti spiego tutto e ti do le carte e poi hai tutta la notte per studiartela.
Quando ha avuto problemi con il suo cuore, sono andato a trovarlo in ospedale. Entrato nel reparto ho chiesto al primo dottore che ho incontrato dove si trovava. Lui mi ha detto che era stato spostato in terapia intensiva. La mia faccia era sbiancata, e lo stesso dottore mi ha poi rassicurato: tranquillo sta bene.
Mi sono recato nella terapia intensiva e l’ho visto sorridere, stava bene.
Poi quando sono uscito c’erano tante persone che aspettavano. Una madre con sua figlia abbracciati avevano la faccia segnata dalle lacrime. Non so se effettivamente erano madre e figlia, ma la sensazione che ho avuto, e l’affetto con cui si stringevano una all’altra me lo ha fatto pensare.
Proprio in quell’istante mi è venuta la necessità di chiedere a Dio di fare qualcosa, stringendo forte nella mia tasca il crocefisso che mi porto con me. Senza pensarci tanto, dentro di me ho sentito nel petto come un fuoco. Non ho fatto caso sul momento, ma nei giorni successivi riflettendo ho capito che Dio in quel preciso istante era là in quella sala d’aspetto. Tante volte Iddio ci sta accanto e tante volte noi non lo sentiamo. Ci sono dolori immensi che bruciano speranze e il dolore annebbia tutto.
Sono uscito dall’ospedale rattristato.
Ero contento per Bruno, e se non avessi visto quella scena nella sala d’aspetto, le giornate sarebbero passate senza problemi.
Nei giorni successivi i ricordi di quella esperienza si erano come fossilizzati e quando sono riemersi ho capito che proprio in quell’istante Dio era la, in quella sala d’aspetto, in quelle lacrime e su quei volti di quella madre e di sua figlia. Era la, e io non me ne sono accorto. Ma lui ha trovato il modo di farmelo capire più avanti nel tempo.
Non so come era andata a finire l’attesa di quella famiglia. L’unica cosa che mi è rimasta da quella esperienza in ospedale, sono state due cose.
La speranza che le lacrime e il dolore di quella famiglia fossero finite e che il loro parente, sarebbe guarito e tornato insieme a loro a casa.
La seconda era quella che riguardava Bruno. Pensavo che con il cuore segnato sarebbe stato più buono e più comprensivo con me. Niente, una volta ritornato a lavoro ha continuato a stringermi e allargarmi come un mantice di una fisarmonica. Fino ad arrivare a odiarmi così tanto da farmi scartare dal sindacato….