Il populismo dentro il PD calabrese.

Le proposte del consigliere hanno più un risvolto populista che una possibile realizzazione. Non perché non sono oggettivamente in Calabria buone proposte, ma inquadrandole nel contesto politico rappresentato in consiglio regionale, appaiono impossibili, visto e considerato che la linea sulla quale Occhiuto e la sua maggioranza si muove, – vedi autonomia differenziata e ponte sullo stretto- non partono dalle esigenze vere della Calabria e dei calabresi, ma si muovono e si consolidano su una direttrice nazionale, tra scambi elettorali della stessa coalizione di cui Occhiuto fa parte. Il ponte a Salvini, l’autonomia differenziata a Calderoli e il premierato alla Meloni. In una logica: tu mi dai una cosa, io te ne do un’altra.

 Sia il reddito di dignità proposto che la riduzione delle indennità dei consiglieri regionali, rimarranno come si sul dire, lettera morta. Ci aspettiamo che la  prossima proposta sarà l’abolizione della proprietà privata. Inoltre non vorrei pensare che tutte queste sue proposte, hanno a che fare più con una sua probabile collocazione dentro il movimento cinque stelle; se per le prossime elezioni non troverà spazio per candidarsi nel PD calabrese. 

Io vorrei ricordargli solo una cosa, che se partisse, prima di elaborare proposte di legge impossibili, a far garantire le ingiustizie che ha lasciato maturare quando era segretario confederale della cgil Area vasta centro, forse le sue proposte in consiglio regionale avrebbero uno spessore sia politico che etico morale. Se al contrario, le ingiustizie che ha lasciato maturare ieri, non hanno nessuna rilevanza oggi,  allora tutto sarà un giochino per apparire vicino agli ultimi, rimanendo in alto per non sporcarsi mai le mani. 

Essendo lui un ex sindacalista mi sarei aspettato che lavorasse più sul lavoro, magari su una legge regionale che rafforzasse le clausole sociali, sul dumping contrattuale che in molte realtà calabresi emerge spudoratamente. Per non parlare degli incidenti mortali sul lavoro. Oppure un sostegno a tutti quei lavoratori, che magari si trovano a rilevare in cooperative quelle aziende che una politica scellerata del solo guadagno li ha decotte, e ha mandato in strada lavoratori e le loro famiglie al seguito.  Pensavo che l’esperienza accumulata dentro il sindacato sarebbero state preminenti nel sul odierno lavoro da consigliere regionale.

Sperando che tutte queste sue proposte non gli servano, più per consolidare un  immagine artefatta e populista per mantenersi il suo bacino elettorale, aspettiamo le prossime.