La legge di bilancio è stata approvata. Buona Anno, solo per la salute perché per il resto, su cazzi amari. La manovra del popolo diventa di destra.

“Perciò odio il capodanno. Voglio che ogni mattino sia per me un capodanno. Ogni giorno voglio fare i conti con me stesso, e rinnovarmi ogni giorno. Nessun giorno preventivato per il riposo. Le soste me le scelgo da me, quando mi sento ubriaco di vita intensa e voglio fare un tuffo nell’animalità per ritrarne nuovo vigore”. Antonio Gramsci

Hanno diminuito l’accisa sulla birra e alzato quella sulla coltivazione del tabacco, di fatto ci sarà un aumento delle sigarette. Quella sulla benzina della guerra d’Etiopia e dei terremoti passati, per come sbandierava Salvini sono rimaste. Hanno messo la tassa sui Suv, per poi restituire i soldi ai ricchi attraverso la detassazione delle loro ricchezza. Poca roba sulla elettrificazione e sugli investimenti per allargare la distribuzione dell’energia elettrica incentivando contestualmente la produzione di macchine elettriche. Se prendessi ad esempio il mio paese, dove ancora non è arrivata la fibra ottica, la colonnina per caricare la mia Tesla, la metteranno quando ci saranno i primi viaggi sulla Luna con la Freccia Rossa che va a idrogeno. Spero che i miei nipoti un giorno possono guidarla una macchina completamente elettrica e magari automatizzata. Niente di strutturale, interventi parcellizzati che dovrebbero a parer loro spingere verso una crescita economica che sempre a parer loro, aumenta i consumi e rimette in circolo gli investimenti privati. Gli economisti, i sacerdoti i dotti, quelli che hanno studiato la materia dei numeri in economia, ci dicono che i numeri proposti nella legge di bilancio non reggono e le previsioni sono solo: fuffa. Tante cose, ma poche che valgono per tutti, più dimensionati ad una classe od una professione. Mi pare più una manovra democristiana che di cambiamento. Come faceva la DC e e il PSI. Hanno allargato il Rei chiamandolo reddito di cittadinanza. La platea interessata non avrà né più né meno di 400 euro mensile. Per il Rei la media era di 308 euro. Qualcuno può dire; meglio di niente. Allora potevamo lasciare Renzi e tutti quelli che lo hanno preceduto. Il meglio di niente è la retorica di chi vince le elezioni. Il male minore è stata la retorica della sinistra quando è stata al governo. Se il governo del cambiamento non fa meglio degli altri ma si accontenta di narrare una retorica solo propagandistica, la rivoluzione tanto sbandierata sui social non c’è e non ci sarà. Il Cambiamento, non c’è e non ci sarà, ma resterà solo il popolo affamato. La manovra costruita come un giocattolo pre elettorale, sarà utilizzata nei mesi del nuovo anno, come ariete contro tutto e contro tutti. Non sappiamo niente ancora di come i provvedimenti verranno effettivamente resi disponibili. Né del reddito di cittadinanza né della quota cento. Certo, qualcuno migliorerà la sua condizione e qualcuno la peggiorerà. Come prima, e forse più di prima. Per il reddito di cittadinanza l’effetto si avvertirà per come è stato per le 80 euro che ha introdotto Renzi. Difatti, più o meno sia il reddito che gli ottanta euro, partono dalla stessa cifra di spesa.

Per la quota cento, i pochi che la utilizzeranno e né saranno beneficiati in pieno, saranno si contenti, ma per la generalità degli altri soggetti non vedranno le assunzioni che propinano. Non ci sarà per un pensionato un lavoratore assunto. I numeri ci dicono che non è stato mai registrato che a un pensionamento corrisponde una nuova assunzione. Il Paniere di 400 mila possibili fruitori della finestra non saranno incentivati a usare quota cento, visto che la stessa manovra ha deciso di penalizzare le pensioni esistenti con l’abolizione dell’indicizzazione al costo reale della vita. Di fatto per avere una pensione più alta e dignitosa, dovranno lavorare ancora.

Per quanto riguarda i trasporti non c’è bisogno da dire niente dopo Genova, eventualmente chiedetelo a Toninelli. Una manovra vecchia nei contenuti e nelle metodologie d’intervento. Il Clientelismo democristiano era retto da uomini con più spessore politico aldilà dei padri che hanno avuto. La legge di bilancio pure per come è stata votata in parlamento, è una forzatura burocratica delle regole. Anche di queste cose né abbiamo avute nei governi precedenti. La stessa cosa vale per tutte le volte che nel passato si sono addomesticate le regole democratiche per fare favori alle maggioranze costituite. Ieri si chiamavano penta partito, oggi si chiamano pentastellati-fascistizzati. Intanto i lavoratori LSU della Calabria, aspettano che sia definitivamente chiusa la loro vertenza con la definitiva stabilizzazione. Per adesso prorogano i soldi fino a ottobre. La quota Cento comincia a scricchiolare. Nient’altro’ che l’ennesima modifica alla Fornero. Perché la legge sulle pensioni della Fornero, è viva e vegeta e lotta insieme, non a noi. Mi piacevano più le lenzuolate di Bersani, che la possibilità di avere un podere da coltivare se si figlia un figlio. Tantissime altre cose, totalmente in negativo segnano la manovra. Gli investimenti, sono miseri. I soldi agli enti locali sono miseri. Qua e la, trovi aberrazioni: condoni, regalie indiretti a Casaleggio. Ci sono poi partite di giro che sono state solo portati avanti nel tempo; sterilizzazione dell’IVA inerente le clausole di salvaguardia. Una cosina interessante e la decontribuzione per le aziende se assumono nelle regioni del Sud a tempo indeterminato. E’ proprio una cosina misera, che non appartiene alla generalità dei lavoratori. Si creano strumenti speculativi per l’economie del padrone; nessun intervento serio per favorire in maniera generale la creazione del lavoro stabile. Per i lavoratori che non hanno compiuto i 35 anni d’età, naturalmente si intende per quelli che son rimasti perché in molti di quell’età sono già fuori dalla Calabria e andati via dal Sud, le aziende che li assumeranno avranno sgravi contributivi per circa 8000 euro l’anno. Ai lavoratori naturalmente niente. Anzi si interviene riducendo le risorse sulla sicurezza sul lavoro. Assumono a tempo indeterminato con il job act e poi licenziano. Naturalmente, in tutto questo rimane invariato il job act e come la legge Fornero. Anch’esso rimane vivo e vegeto e lotta contro di noi per precarizzare il lavoro per come serve al padrone. Questo intervento è rivolto più ai padroni come il Padre di Di Maio che alla generalità degli imprenditori.

In tutto questo brodo di algoritmi contabili, si vanteranno di sicuro d’aver aumentato la tassazione sulle assicurazione e sulle società che usano la rete per fare soldi. In televisione ci diranno, la stessa solfa per gli altri mesi avvenire. Di tutto sentiremo parlare. Della manovra del popolo del cambiamento della rinascita. Della manovra che abolisce la povertà, di quella che è stata imposta all’Europa, dimenticando che è stato il contrario, per l’ennesima volta. Sentirete queste e altre cose. Come per le assunzioni che ci saranno nei ministeri e enti collegate. Ma dimenticheranno di dire che il blocco per le assunzioni della pubblica amministrazione rimane per il 2019. Si, una manovra populista, da non andarci fieri. Di certo però senza scomodare Bobbio, la manovra del popolo è di destra. Se aggiungiamo il decreto sicurezza, potremmo arrivare a dire che quelli che prima erano considerati anti politica oggi al governo sono oggettivamente politica di destra e per alcuni versi fascista.