Sono caduto in mezzo a tante spine
in un rovo che mi trattiene
parole non sento, solo dolore.
Le carni si lacerano nel respiro
ogni movimento è un penetrare.
Un ariete non mi sento.
Un sacrificio per niente.
Un figlio cresciuto come altra gente.
Impigliato dal desiderio
di liberarmi in un solo istante
per non sentire più il mio lamento.
Eppure sento una presenza
non lo vedo con gli occhi
né con i sensi, ma con il cuore.
Non imprime forza
ma con una sola mano
infuocata da un movimento
m’inquieta e mi dice: T’amo.