Un lavorio che amava tanto
restare seduto alla scrivania
concentrato tra una bolla che scoppia
e un percorso per farli scoppiare tutti.
Col tempo buono oppure quando piove
tra il computer e il muro si è collocato
aderente ad un percorso costipato
nei livelli superati; la difficoltà del gioco.
Svaghi intramezzati con gli acquisti
per consumare la noia e i buoni spesa.
Il postino ormai sa l’indirizzo
un posto da bestemmia arrivarci
ma di lavoro a volte fa il conto terzi.
Un cliente temerario da inventario:
pantaloni, mai libri solo veleno per topi.
Porcellana di plastica per spaventare gli uccelli
che rubano il cibo nella ciotola al cane
che è fatto di carne e ha fame.
Attrezzatura varia tra forbici, coltello, chiavi,
comprate senza averne bisogno, ne saperne cosa fare
la ruggine gli sarà compagna del telematico consumare.
Un quadro imponente ingombrante
tra una partita e l’altra, l’abbaglio dell’istante
in un’immagine sovente di letizia.
Un quadro pesante è finito nel carrello,
forse per sbaglio o forse per ragione
è rimasto un mese nel cartone.
Acquisti compulsivi di un cervello
che ricerca la bellezza nell’irreale
comprandosi un involucro da riciclare.
Protratti nel tempo dicono gli esperti
potrebbe causare dei problemi;
si rischia di pensarsi come giocattoli
e finire ad essere propriamente degli scemi.