Le placche tettoniche.

Sulle pensioni se non ci saranno penalizzazioni quota 100 mi sta bene solo se si interviene su quei lavoratori che non hanno negli anni lavorato continuamente e si trovano dei buchi contributivi dati dal lavoro precario che hanno svolto nella loro vita lavorativa. Lo stesso vale se si interviene sulle donne. Altrimenti, molti dei lavoratori che hanno lavorato in maniera precaria per raggiungere quota cento dovrebbero lavorare 80 anni.   

Non considero pace fiscale il condono, anche se mi viene da ridere quando qualcuno richiama il condono come una sorta di strumento amorale contro la giustizia fiscale. In Italia non abbiamo mai saputo cosa fosse la giustizia fiscale, perché si vuole imporre oggi una sorta di amoralità al condono. Gli anni passati lo hanno chiamato rottamazione delle cartelle esattoriali, oggi lo chiamano pace fiscale, la solfa sarà sempre la stessa loro ci giocano e ai cittadini non gli resta che condonare. Per adesso quelli che hanno cartelle esattoriali fino a 100.000 euro ne potranno beneficire. Non si sa ancora come, del resto vale per gli altri provvedimenti adottati reddito di cittadinanza in primis, ma sono convinto che la soglia s’alzerà. – Il cielo stellato sopra di me, la cartella esattoriale nel cassetto. –

La tassazione differenziata per come la vogliono farla, fotte i poveri a vantaggio dei ricchi. Oltre ad essere ingiusta, s’allontana dalla costituzione e dal senso progressivo che dovrebbero avere le tasse. Chi ha di più paghi di più, non il contrario. 

Le cose non mi tornano per quanto riguarda il cosiddetto reddito di cittadinanza. Facciamo i conti della serva. Il reddito di cittadinanza ha una platea di circa 6.000.000 di cittadini compresi i pensionati. La soglia è attestata in 780,00 euro totale 4.500.000.000 mensili, annui 54.000.000.000.  Se fossero solo 3.000.000 i poveri beneficiari, la somma annua è 28.000.000.000. Se fossero solo 1.000.000 sarebbe 9.360.000.000. La stima del governo è 10.000.000.000. Qualcosa non torna.

Poi troppe cose messe assieme. Una il contrario dell’altra. Sembra più una manovra rivolta a qualcuno contro qualcun’altro che a tutti per i loro diritti e bisogni e doveri. 

Se l’indebitamento ulteriore spinge l’economia a creare lavoro è una cosa, e penso che chiunque sia d’accordo. Non perché sono tutti economisti, solo perché tutti o quasi tutti hanno il mutuo o un prestito al consumo. Di fatto le famiglie e i cittadini indebitati, gestiscono la propria esistenza in debito. Oltre naturalmente al debito publico dello Stato, che distribuito per tutti i cittadini italiani compresi i bambini è di circa 41.000,00 euro cada uno. La differenza tra le famiglie italiane e il governo è sostanziale. I primi sanno dove possono arrivare e spingersi, il secondo no. Il potersi indebitare lo chiamano il lato buono del capitalismo.

Se il cosiddetto reddito di cittadinanza è distribuito come puro assistenzialismo pre elettorale o propagandistico, sarà solo un giocattolo burocratico. Altro che abbatterla la povertà per come dice Di Maio, la sola burogratizza ulteriormente.

Per chi ha soldi sul proprio conto corrente “cacciativili, si no vi sciucanu”, la Grecia si sta avvicinando e non sono le placche tettoniche, ma il mercato.

Nascostamente nascosto nelle note della manovra c’è’ il Presidente del Consiglio Conte.  Nell’ultimo incontro con Padre Pio a San Giovanni Rotondo  il Presidente gli ha chiesto al Santo di dargli il dono dell’ubiquità. Sopportarsi solo un inutile Presidente lo deprime.

Su Genova, per Toninelli sarebbe  più dignitoso buttarsi dal balcone di palazzo Chigi con tutti i suoi boccoli, invece di esultare.

Il Sole 24Ore del 28 settembre 2018