Le querele fuffa.

Dottore Polimeni, forse la dovrei chiamare signor Polimeni. In verità non so come la debbo chiamare. Giornalista non tanto le dona. Intrattenitore televisivo secondo me è la parola giusta che fa per lei. Sono onesto, io sono uno dei quei pochi calabresi che non la segue sui social. Nemmeno in televisione in verità. Ogni tanto qualche amico veicola i suoi video e io li vedo. Tanto mi basta.

In uno di questi video, si è scagliato contro la mia organizzazione sindacale, minacciando di rilevare cose a suo dire imbarazzanti per l’organizzazione stessa. Però poi, ha deciso di non occuparsi più delle presunte minacce. Se lo sapesse Gratteri che lei utilizza le sue dirette, per minacciare le persone e poi non fare niente, non tanto sarebbe contento. Se lei ha informazioni certe, due sono le cose: fare un inchiesta giornalistica oppure andare dai Carabinieri e denunciare quello che secondo lei è un abuso perpetrato alle spalle dei lavoratori dai dirigenti che lei stesso a nominato nel video.

Non so se la mia organizzazione l’ha querelata per come era stato preannunciato nel comunicato stampa. Se io avessi avuto responsabilità per farlo, lo avrei fatto.

Di solito, pure per esperienza, chi si limita a minacciare, poi né querela né fai inchieste. Una sorta di gioco delle parti delle minacce e delle accuse fuffa.

In alcuni casi le querele e le minacce sono considerate stellette da attaccare alla giacca. Se per tutte le querele e le minacce di querele che ho ricevuto, mi avessero dato un risarcimento, mi sarei assicurato una pensione integrativa. Ma visto che non c’è risarcimento per le querele fuffa, prenderò quello che mi tocca.

Se le dicessi che dentro la mia organizzazione le cose vanno bene, sarei bugiardo. Ma a differenza sua, mi viene difficile buttare fango su tutto. Lotto con tutto me stesso e pago sulla mia pelle le conseguenza delle mie lotte. Lo faccio perché credo nel sindacato. Anzi, credo che al di qua del Pollino abbiamo bisogno di più sindacato. Certo, di un sindacato rinnovato che ricostruisca il tessuto sociale che ha perso. Un sindacato partecipativo e di conflitto un sindacato solidale e dove necessario mutualistico. Insomma la CGIL, il mio sindacato.

A sentire lei, il mio desidero è un sogno, ma non lascio a nessuno calpestare i miei sogni con l’ammasso della retorica, dove si butta il bambino con l’acqua sporca.

Il 6 giugno alle 10:00 abbiamo un importante assemblea che si terrà a Catanzaro alla Casa della Cultura. Faccia un servizio utile ai lavoratori e alle lavoratrici calabresi, almeno per quelli iscritti al mio sindacato. Io ho presentato un ordine del giorno. In verità avrei preferito che il segretario mi chiamasse e mi dicesse, che non serve presentarlo perché a breve le stesse richieste saranno assunte dalla segreteria confederale della CGIL Area Vasta Centro, e saranno esposte nella prossima assemblea confederale. Non ho ricevuto nessuna telefonata, nessuna nota in merito.

Ecco, invece di buttare solo fango, puo aiutare il sindacato e in particolare la neo costituita CGIL Area Vasta Centro. Mi aiuti a far approvare l’ordine del giorno che ho presentato.

Cordiali saluti

Giovanni Montesano

Componente dell’assemblea Generale CGIL Area Vasta Centro.