Il desiderio era quello di scrivere a Landini una mia lettera personale e consegnargliela direttamente domani nelle sue mani. Gli avrei parlato di me e di quello che personalmente sto vivendo nel sindacato. Del mio lavoro, e se già sapesse qualcosa di me, almeno gli avrei raccontato la mia versione. In una lettera si possono scrivere un sacco di cose. Persino la lunghezza non da noia quando la lettera e le parole sono usate dall’inizio alla fine con sincerità. Gli avrei parlato di come vorrei il Sindacato. Soprattutto a Catanzaro e soprattutto per strada. Gli avrei parlato di come intendo io la coalizione sociale, e di come credo sia necessaria nel lavoro Sindacale nel nostro territorio. Capisco che è roba vecchia, ma per come l’ho declinata io nel lavoro che ho svolto, ha sempre dato i suoi frutti. Gli avrei scritto della territorialità del sindacato e delle perplessità che sto avendo sulla nuova Area Vasta che non è più Centro. Gli avrei scritto anche dell’anomalia oggi che la CGIL Calabria registra, visto che l’idea della concentrazione in Aree vaste, si è fermata solo a Catanzaro. Gli avrei parlato di come a mio avviso si potrebbe declinare nel territorio di Catanzaro l’ultimo documento che abbiamo discusso in Assemblea. Di cosa intendo io per contrattazione sociale e d’anticipo e di quella che a volte noi la chiamiamo tale ma invece è alla pari della sterile burocrazia. Gli avrei scritto della contrattazione di secondo livello che avrei voluto provare a terminare. Della contrattazione di sito, che da sempre ho gridato nelle istanze, ma nessuno mi a mai ascoltato. In verità, i primi a mettersi d’intralcio ad un percorso di unificazione contrattuale, non sono i siti, ma molte volte le categorie. Gli avrei parlato del Protocollo sulla contrattazione d’anticipo e clausole sociali che ho preparato con Bruno. Si di Bruno gli avrei scritto, almeno per renderlo come si fa in tribunale test a favore del lavoro che insieme abbiamo fatto. Gli avrei scritto della mia esperienza nella FP, ma soprattutto degli Spazzini che ho seguito, e della idea di un accorpamento funzionale del comparto igiene ambientale alla Fiom AVC, insieme dentro un coordinamento territoriale. Della Fiom dell’Area Vasta Centro, mi sarei astenuto, perché più di quello che sotto gli occhi di tutti non posso aggiungere. Naturalmente gli avrei chiesto una mano per cambiare la sede della Camera del Lavoro di Catanzaro per come ho fatto al compagno Baseotto nell’ultima Assemblea. Tante cose gli avrei scritto. Anche il desiderio di aprire una Camera del Lavoro a Cenadi. Di sicuro gli avrei scritto e raccontato del mio paese e di quanto potrebbe diventare quello che oggi non è. Tante cose gli avrei scritto. Ma alla fine mi sono detto, e se le fraintende? Ho desistito.
PS. Mi dicono sempre che le mie parole vengono sistematicamente fraintese. Meglio non rischiare.