La drammatica storia del giornalista della Rai con la sua denuncia da Fazio, ha reso pubblico quello che nel piccolo rimane nascosto e per molti senza significato. Una vicenda che interroga tutte le coscienze. Come è possibile che un giornalista di quel peso professionale, culturale e umano sia stato abbandonato dall’azienda per la quale ha speso tutta la sua vita e le sue energie? Quale meccanismo comportamentale ha armato la mano per generare un comportamento disumano di tale portata?
L’abbandono, l’indifferenza, il menefreghismo, l’individualismo animale, l’interesse, sono dentro la RAI, ma anche in altri ambiti di lavoro. E a volte, quasi sempre, la morte quando arriva, irrompe nella vita di tutti, mostrando a tutti un interminabile sequela di sensi di colpa. Ma dureranno poco, fino al prossimo che trapasserà. Questo atteggiamento investe la Rai, ma anche altri ambiti di lavoro. Anche in quelli che sembrano a prima vista, lontani e estrani a tutto questo. Fanno scalpore, solo se ci scappa il morto. Come per gli omicidi sul lavoro. Altrimenti tutto rimane sotto traccia, coperto da un velo per far dimenticare tutto e ammaestrare le coscienze al menefreghismo. Diventa menefreghista, e se alla fine ne trovi altri che la pensano come te, sei per la strada giusta per diventare un camerata. Ecco la differenza sostanziale che c’è tra un compagno e un camerata: il primo vuole il bene di tutti, il secondo solo di se stesso.
Se Di Mare non fosse morto, e se non avesse denunciato l’atteggiamento infame di tutti i dirigenti della Rai, oggi sarebbe solo un corpo consumato dal tumore, steso su di un letto anonimo. La sua storia dovrebbe essere d’esempio per molti. Dovrebbe insegnare a tutti, che l’indifferenza è il male più infimo del nostro tempo. L’individualismo nutre mostri, sia nel piccolo che nel grande. Sia nel micro che nel macro. Sia quando muoiono le persone, sia quando esse vengono scartate e umiliate e licenziate ingiustamente.
Il lavoro dovrebbe essere un ambito protetto, sia dalle abominevoli leggi ingiuste, come li chiama Landini, ma anche e sopratutto dagli atteggiamenti disumani, che in alcuni ambiti sono ormai diventati, legge morale.