Io so.
Io so i nomi e i cognomi di chi altera l’etica per farsene brodaglia.
Io so i nomi o meglio il cognome di chi del potere se ne fa vestito.
Io so i nomi dei vertici manovratori al di qua del Pollino.
Io so i nomi dei raccomandati degli amici e dei parenti.
Io so chi sta nel gruppo dei potenti.
Io so quanto di cristiano c’è nelle facce.
So pure la differenza tra umano e mestierante.
Io so quando l’anima ne soffre
quanto si comprime quando raschia
So pure il rumore delle menzogne
dei giocattoli e delle vergogne.
Io so chi dice si per paura.
So chi dice si per famiglia.
So chi dice si per vergogna.
So chi dice si senza voglia.
Io so pure chi dice no per convenienza.
Chi dice no per penitenza.
Chi dice no senza differenza.
Chi dice no per dragottanza.
Chi si astiene per non appartenere.
Chi appartiene per non parteggiare.
Io so i nomi ma soprattutto i cognomi di chi è onesto.
So anche il soprannome del disonesto.
Io so i nomi e i cognomi di chi si fa il mazzo.
Io so chi ha idee in testa, valori, lacrime e amicizia.
So chi ha storia di lotta e chi di panza.
So il valore delle parole e chi ne può fare uso. Chi li ha vissute prima di pronunciarle, e a chi gli sono morte dentro, senza mai essergli state necessarie.
So pure chi delle parole ne fa disuso.
So pure chi trae guadagno, dell’essere un compagno dentro un intruglio. Intruso nascosto dentro un sudario vestito da controrivoluzionario.
So quando l’ambizione è legittima e quando favore.
Conosco il merito delle persone e la capacità di discernere il reale.
So chi invece si inventa narrative per campare.
So cos’è il sindacato e so pure cos’è il sindacare.
So cosa sono le quote, so cos’e una donna e il colore della rosa.
So quanto le macerie diventano il segno della politica del fare: calcinacci fattesi istallazioni di dichiarazioni fiscali.
So chi è opposizione e so chi è maggioranza, due poteri della stessa sostanza.
So di essere marchiato a sangue.
So di certo che il DNA non è una opinione, ma so che si può modificare rendendolo immune, protetto sotto spirito come una raccomandazione.
So del codice regolamentare che impedisce il nepotismo o il favoritismo. Diventano legali avercele per dote ereditaria o per lascito testamentale.
So quanto è importante la paternità, perché come Troisi, vorrei essere figlio di Andreotti, per disimparare me stesso e il mio essere figlio di un padre giusto.
So dell’impegno e pure del disimpegno, del disinteresse e del solo pavoneggiare di uccelli che pur avendo le ali, hanno deciso di strisciare al massimo zampettare.
Ho tante cose da dire, ma ogni volta appaiono come un tradire per dargli la giusta sfaccettatura al pregiudizio al finto indizio o solo allo sparlare.
Io so quanto è difficile essere liberi, e so quanto la libertà può fare male se non sei calibrato per l’incastro o ti consegni, che non ho mai capito cosa voglia dire, o ti rassegni e da intellettuali analfabeta, vivi la vita nel perimetro del tuo cielo. Senza condanne e senza sanzioni, senza incidenti probatori senza tribunali. Perché per la verità non servono mai le prove, basta volerla sempre ricercare.