Vertenza Lavoratori Boricello - Natale di Rabbia
30-sab- 2017
Stetofonendoscopio burocratico
Il Presidente presiede in orario,
irrompe nell’assise composta e feudataria
con una morale burocratica e velleitaria
in un consiglio comunale che fa proprio.
È quasi vomito letterario di un cannibale
un rimprovero posteriore dell’esistente
dentro una campagna elettorale permanente
ci gioca con le parole e essendo banale
procrastina la solita sbobba elettorale.
Erano figli parenti incarichi e sistemazioni.
Prima di lui a sentir lui la morale non aveva i coglioni
il cielo stellato era una magnifica provocazione
dentro di lui il diritto fa solo confusione.
Gli danno i pizzini e le soffiate per denigrare
pensa ad un complotto e indossando il pannolino
si inventa briganti spazzini seduti al tavolino
dentro al bar parlavamo con il sospetto;
per i Pampers c’è lo sconto noi gli e lo abbiamo detto.
Non aveva bisogno dell’opposizione
l’alternativa alla sua lista era se stesso.
Poteva avere in più la minoranza in eccesso
come lista civetta in un processo
colonizzava il comune per alienazione.
Dell’indennità ha premura di segnalare
l’aliquota con la quale gli si impone il fiscale
ha limite del reddito convenzionale
lui se li prende senza bestemmiare
sbandiera la solidarietà senza rinunciare
accende un cero per i soldi che si può accreditare.
É Presidente è sindaco, cardiologo dottore
la democrazia ha un cuore che non può sentire
occultata dal potere di rimanere in errore
dentro il petto gli suona, ma sa mentire.
“Chiamo i Carabinieri e ti mando via;”
quante volte l’ho sentita questa litania.
Potere usato come protezione
di una debolezza interpretata come reazione;
i sindaci quando hanno paura, invocano la prigione.
Crotone - CGIL Landini Induscria 4.0
10-ven- 2017
Manifestazione Regionale 16 Novembre CGIL Calabria
10-ven- 2017
23-ven- 2017
23-ven- 2017
Petrona' sciopero
23-ven- 2017
Vertenza lavoratori cantiere Petronà, indetto sciopero per giorno 25
22-mer- 2017
Rinviato a seguito dell’incontro avuto con l’Azienda e il suo rappresentante legale presso la Camera del Lavoro della CGIL di Sellia Marina. Lo sciopero dei dipendenti della SEA srl, che gestisce la raccolta RSU e RD del comune di Petronà, già indetto per sabato 18 Marzo è stato differito al prossimo sabato 25 Marzo. Questa decisione è stata assunta dai lavoratori a seguito dell’incontro avuto con l’Azienda e il suo rappresentante legale presso la Camera del Lavoro della CGIL di Sellia Marina. Nell’incontro – si legge in un comunicato del sindacato Fp Cgil Catanzaro/Lamezia - abbiamo registrato e consolidato l’atteggiamento pregiudizievole di qualsivoglia rapporto che possa basarsi sul diritto. Da un lato abbiamo subito, come FP CGIL, la querela del Sindaco di Petronà, a nostro avviso irriguardosa e fuori da ogni logica, rispetto alle rivendicazioni dei lavoratori, ma la discuteremo, nostro malgrado, nelle sedi opportune dove emergerà, con ogni certezza chi ha diffato chi e le evidenti responsabilità. Tenga ben presente la Sindaca che non sarà una querela a fermarci, soprattutto quando siamo convinti di essere nel giusto. Crediamo che nella lotta per i diritti, ci si possa aspramente contestare, ma l’onestà intellettuale delle persone, deve essere l’unico strumento sufficiente a dirimere qualsiasi conflitto. Se questo non avviene, allora vuol dire che gli atteggiamenti e le querele servono a manipolare il proprio atteggiamento e riproporlo come il solito attacco politico indiscriminato, manipolato e sostenuto dall’avversario di turno. Nella nostra lotta per diritti dei lavoratori, e per la nostra esperienza non limitiamo il sostegno che ci viene da nessuno. Abbiamo già un metodo che adoperiamo per salvaguardare la nostra organizzazione sindacale, perché vogliamo ricordare alla Sindaca che noi siamo la CGIL. Non siamo un partito politico, la nostra politica riguarda tutto quello che è legata al lavoro e alla vita del lavoratore. In questo senso siamo certi di fare politica, di quella che non avverte il bisogno di querelare l’avversario, ma di contrapporre un atteggiamento risolutivo che, a nostro avviso, la Sindaca non ha posto in essere. Nel merito della vertenza l’Azienda, consapevolmente e con arroganza, continua a richiedere documenti ai lavoratori per i quali gli stessi non sono obbligati ad esibire. L’Azienda vorrebbe imporre un richiamo per il quale è previsto di richiedere determinati documenti per i nuovi assunti, ma non per i lavoratori con anzianità di lavoro decennale. Una pretesa assurda, per la quale il possedere o non possedere tali documenti non è pregiudizievole di un impedimento lavorativo. Ci chiediamo se questa forzatura, non è essa stessa violazione delle regole scritte nello statuto dei lavoratori legge 300 del 1970, che nascondono malcelate indagini sui lavoratori vietate dalla legge e che possono essere evitate con una semplice autocertificazione, cosi come siamo del tutto sconcertati dal fatto che i dipendenti, oltre ad essere inquadrati in maniera irregolare hanno dovuto, già dal primo mese di lavoro alle dipendenze della Sea srl, la procedura ex art 30 DLGS 50/2016, con la quale si chiede all’ente committente di subentrare al pagamento del salario. La nostra battaglia – prosegue il comunicato - è contro la pretesa di cancellare burocraticamente i livelli professionali, contro l’impedimento di poterli attestare sulla professionalità acquisita dal lavoratore nel corso degli anni degli appalti susseguitesi nel tempo. L’effettiva mansione del lavoratore non si determina con le buste paga, peraltro irregolari, fornite dalla precedente Azienda, ma dalla effettiva mansione e dalle reali fasi di lavoro che lo stesso lavoratore svolge ogni giorno per un numero di giorni consecutivi e ripetuti nel tempo e in questo caso per anni. L’Azienda non chiede ai lavoratori cosa hanno svolto con la precedente Azienda, ne si accerta se i livelli professionali sono effettivamente inquadrati correttamente con i richiami delle declaratorie contrattuali del CCNL. In alcuni casi, e da quello che abbiamo registrato nel nostre attività sindacale della provincia di Catanzaro, le aziende vincono gli appalti, consegnano i mezzi ai lavoratori, anzi gli stessi vanno a ritirare i mezzi in altri comuni. Non esiste un ordine di servizio, ne un’organizzazione del lavoro, per cui i lavoratori, forti della loro professionalità ed esperienza, sanno quello che devono fare, visto che lo fanno da 12 anni in totale autonomia. Se quanto rivendicato dalle maestranze non troverà la giusta soluzione, e se l’Azienda continuerà a porsi in modo arrogante, il tavolo della protesta sarà portato presso le sedi opportune fosse anche quello dell’autorità giudiziaria.
Vicenda lavoratori rifiuti Petronà, Fp Cgil: dal sindaco una vera caduta di stile
22-mer- 2017
Lunedì 06 Marzo 2017 - 21:42
Interessato la Prefettura di Catanzaro in ordine all’avvio delle procedure per una prima giornata di sciopero.
A dire il vero l’incredulità è tutta nostra per la evidente caduta di stile dimostrata nella vicenda da parte del Sindaco e la puerile ricerca del consenso.
Ovviamente è del tutto evidente che non seguiranno altri comunicati avendo interessato la Prefettura di Catanzaro in ordine all’avvio delle procedure per una prima giornata di sciopero.
Tuttavia rispetto alle dichiarazioni del primo cittadino sono doverose alcune considerazioni.
Il Sindaco ha ritenuto di denunciare la CGIL, alla locale Stazione dei CC di Petronà, con ciò dimostrando di non avere argomenti e frecce al suo arco.
A nostro parere, l’impegno dell’amministrazione, come ente committente e quindi responsabile diretto della procedura e non un turista per caso, è stato minimo ed assolutamente non risolutorio, anzi i vari incontri di primo livello, per come previsti dal CCNL, non hanno raggiunto nessun risultato stante la reiterata assenza dell’azienda, alla quale non è seguita alcuna stigmatizzazione da parte dell’ente committente.
Il primo cittadino di Petronà dimostra di non conoscere la norma in quanto l’art. 30 del DLGS 50/2016, ossia il pagamento diretto dei lavoratori, non viene attivato dall’amministrazione comunale ma direttamente, con istanza di parte, dai lavoratori stessi per il tramite dell’organizzazione sindacale di appartenenza, e giova, peraltro, precisare che alla data odierna non ci risulta che i lavoratori siano stati soddisfatti per i crediti di lavoro della precedente azienda anzi, a contrario, esiste una nota ufficiale con la quale la stessa amministrazione comunale si scusa per il ritardo nell’avvio della procedura invocata.
Come sindacato abbiamo il dovere di intervenire e di ribadire, una volta, il concetto per il quale è stata querelato dal primo cittadino, perché è accertato, ogni ragionevole dubbio, che:
· non c’è legalità in un appalto se si cancellano tutti gli anni di effettivo servizio dei lavoratori occupati;
· non c’è legalità se il livello professionale dei lavoratori vuole essere cancellato dall’azienda;
· non c’è legalità se i lavoratori iniziano il lavoro senza quella che lo stesso capitolato d’appalto all’art. 21 chiama “divisa decorosa”, assegnata ai lavoratori ad appalto iniziato e dopo le segnalazioni del sindacato;
· non c’è legalità se si chiedono ai lavoratori documenti per i quali non c’è nessuno obbligo di produrli;
· non c’è legalità se il Sindaco, a fronte dell’artico 10 del Capitolato Speciale d’appalto, invece di denunciare e applicare le relative sanzioni all’azienda, attacca i lavoratori ed il sindacato.
Venire a conoscenza, per il tramite del profilo face book del primo cittadino, di essere stati denunciati all’autorità giudiziaria per aver svolto il nostro ruolo e per aver difeso i lavoratori si commenta da solo, ancorché siamo convinti di non aver diffamato nessuno, ma solo di aver esercitato il nostro ruolo nel rispetto del legittimo diritto di protesta a difesa delle maestranze, e sul punto avremo ragione anche in sede giudiziaria, se convocati, ed anzi annunciamo che abbiamo dato mandato ai nostri legali per valutare la posizione di Azienda e Amministrazione Comunale in merito ad una eventuale condotta antisindacale.
Infine, sulla questione dei voucher, la posizione della CGIL, dalle Alpi a Lampedusa, è abbastanza chiara tanto è vero che siamo promotori e sostenitori di un referendum popolare che ne chiede l’abrogazione in quanto, oltre ad essere una norma ingiusta, la stessa è stata abusata nel suo utilizzo e soprattutto, cosa ancor più grave, quando questo avviene da parte di una Pubblica Amministrazione che riteniamo profondamente sbagliato e al di fuori delle previsioni delle svariate circolari del Ministero del Lavoro, tanto è vero che esso stesso sta correndo ai ripari.
Quanto poi all’uso dei voucher da parte della CGIL, anche questo è strumentale, anche perché più volte i vertici nazionali hanno definito sbagliato quel comportamento per fortuna isolato ad una sola struttura su tutto il territorio nazionale.
Interessato la Prefettura di Catanzaro in ordine all’avvio delle procedure per una prima giornata di sciopero.
A dire il vero l’incredulità è tutta nostra per la evidente caduta di stile dimostrata nella vicenda da parte del Sindaco e la puerile ricerca del consenso.
Ovviamente è del tutto evidente che non seguiranno altri comunicati avendo interessato la Prefettura di Catanzaro in ordine all’avvio delle procedure per una prima giornata di sciopero.
Tuttavia rispetto alle dichiarazioni del primo cittadino sono doverose alcune considerazioni.
Il Sindaco ha ritenuto di denunciare la CGIL, alla locale Stazione dei CC di Petronà, con ciò dimostrando di non avere argomenti e frecce al suo arco.
A nostro parere, l’impegno dell’amministrazione, come ente committente e quindi responsabile diretto della procedura e non un turista per caso, è stato minimo ed assolutamente non risolutorio, anzi i vari incontri di primo livello, per come previsti dal CCNL, non hanno raggiunto nessun risultato stante la reiterata assenza dell’azienda, alla quale non è seguita alcuna stigmatizzazione da parte dell’ente committente.
Il primo cittadino di Petronà dimostra di non conoscere la norma in quanto l’art. 30 del DLGS 50/2016, ossia il pagamento diretto dei lavoratori, non viene attivato dall’amministrazione comunale ma direttamente, con istanza di parte, dai lavoratori stessi per il tramite dell’organizzazione sindacale di appartenenza, e giova, peraltro, precisare che alla data odierna non ci risulta che i lavoratori siano stati soddisfatti per i crediti di lavoro della precedente azienda anzi, a contrario, esiste una nota ufficiale con la quale la stessa amministrazione comunale si scusa per il ritardo nell’avvio della procedura invocata.
Come sindacato abbiamo il dovere di intervenire e di ribadire, una volta, il concetto per il quale è stata querelato dal primo cittadino, perché è accertato, ogni ragionevole dubbio, che:
· non c’è legalità in un appalto se si cancellano tutti gli anni di effettivo servizio dei lavoratori occupati;
· non c’è legalità se il livello professionale dei lavoratori vuole essere cancellato dall’azienda;
· non c’è legalità se i lavoratori iniziano il lavoro senza quella che lo stesso capitolato d’appalto all’art. 21 chiama “divisa decorosa”, assegnata ai lavoratori ad appalto iniziato e dopo le segnalazioni del sindacato;
· non c’è legalità se si chiedono ai lavoratori documenti per i quali non c’è nessuno obbligo di produrli;
· non c’è legalità se il Sindaco, a fronte dell’artico 10 del Capitolato Speciale d’appalto, invece di denunciare e applicare le relative sanzioni all’azienda, attacca i lavoratori ed il sindacato.
Venire a conoscenza, per il tramite del profilo face book del primo cittadino, di essere stati denunciati all’autorità giudiziaria per aver svolto il nostro ruolo e per aver difeso i lavoratori si commenta da solo, ancorché siamo convinti di non aver diffamato nessuno, ma solo di aver esercitato il nostro ruolo nel rispetto del legittimo diritto di protesta a difesa delle maestranze, e sul punto avremo ragione anche in sede giudiziaria, se convocati, ed anzi annunciamo che abbiamo dato mandato ai nostri legali per valutare la posizione di Azienda e Amministrazione Comunale in merito ad una eventuale condotta antisindacale.
Infine, sulla questione dei voucher, la posizione della CGIL, dalle Alpi a Lampedusa, è abbastanza chiara tanto è vero che siamo promotori e sostenitori di un referendum popolare che ne chiede l’abrogazione in quanto, oltre ad essere una norma ingiusta, la stessa è stata abusata nel suo utilizzo e soprattutto, cosa ancor più grave, quando questo avviene da parte di una Pubblica Amministrazione che riteniamo profondamente sbagliato e al di fuori delle previsioni delle svariate circolari del Ministero del Lavoro, tanto è vero che esso stesso sta correndo ai ripari.
Quanto poi all’uso dei voucher da parte della CGIL, anche questo è strumentale, anche perché più volte i vertici nazionali hanno definito sbagliato quel comportamento per fortuna isolato ad una sola struttura su tutto il territorio nazionale.
Rifiuti Petronà, lavoratori in agitazione permanente
22-mer- 2017
Venerdì 03 Marzo 2017 - 12:16
Con tutta la nostra buona volontà oggi 2 marzo, - si legge in una nota della sigla Fp Cgil - pensavamo di revocare definitivamente lo stato di agitazione dichiarato il 20 febbraio. Ma nostro malgrado abbiamo registrato la negligenza generalizzata della nuova Azienda su tutto il procedimento riguardante l’avvicendamento aziendale nel servizio per la raccolta della spazzatura differenziata e indifferenziata nel Comune di Petronà. Vincitrice di un regolare appalto la Sea Srl, senza comunicare ai lavoratori l’avvenuta assunzione né attraverso la firma della lettera d’assunzione e relativi parametri contrattuali adoperati, né modello UNILAV inerente la trasmissione telematica dell’avvenuta assunzione al Centro per l’impiego. Dopo le nostre segnalazioni, e dopo l’ennesimo incontro per definire l’avvicendamento aziendale e l’applicazione del nuovo Contratto di lavoro del Comparto Igiene Ambientale e dopo la dichiarazione di stato di agitazione dei lavoratori; l’Azienda consegna gli indumenti di lavoro e si impegna a ritornare per firmare un verbale definitivo per definire i giusti parametri contrattuali. I lavoratori hanno aspettato inesorabilmente e inutilmente l’Azienda, ma la stessa con la solita arroganza non si è presentata. Ci sta facendo perdere tempo lasciando i lavoratori in uno stato di insicurezza. L’azienda confonde i livelli professionali con altri contratti non definiti e pensa di applicare come vuole lei parametri contrattuali a piacere. Pensavamo che la professionalità amministrativa, nonché la volontà politica della Sindaca fossero favorevoli alle nostre rivendicazioni. Lavoratori che non percepiscono lo stipendio da ormai tre mesi, costretti a utilizzare la procedura amministrativa con la quale richiedere direttamente i salari al Comune. Lavoratori con famiglie e figli minori per i quali si stanno vedendo anche trattenere emolumenti che appartengono all’intera famiglia. Non sono i lavoratori ad essere colpiti da questa smisurata negligenza, ma anche le loro famiglie. Pensavamo di trovarci con amministratori sensibili, ma ci siamo trovati con burocrati amministrativi che alle norme preferiscono le invenzioni della Azienda. I lavoratori vengono arbitrariamente costretti a produrre documentazione per la quale l’azienda non puo imporre obblighi; l’amministrazione invece di richiamare l’azienda al rispetto delle leggi, la lascia perpetrare una condotta del tutto anti sindacale. In ragione del nuovo Capitolato d’Appalto, si potrebbe iniziare un percorso per l’aumento delle ore graduale a tutti i lavoratori, superando la precarietà attuale dell’orario di lavoro. Pensavamo che l’amministrazione era sensibile, ma poi ci siamo accorti uscendo fuori che all’albo, c’era una graduatoria che assegnava Vaucher. Un elenco di persone. Ognuna aveva un punteggio e per ognuna gli viene riconosciuto un lavoretto. Abbiamo capito che l’amministrazione comunale guidata dalla Sindaca, pensa al lavoro come un lavoretto, per il quale o viene pagato con i Vaucher oppure si possono lasciare i diritti dei lavoratori in balia della negligenza Amministrativa e Aziendale, nostro malgrado. L’azienda vuole inquadrare il lavoratori come se non avessero mai lavorato. Alla Sindaca non interessa. L’azienda vuole lasciare i lavoratori senza il riconoscimento del livello acquisito. Alla Sindaca non interessa. L’azienda non fornisce tutti i dispositivi di sicurezza DPI. Alla Sindaca non interessa e li fa iniziare il servizio senza. Sia la nuova che la vecchia Azienda non rispettano i Contratti Collettivi di Lavoro. La Sindaca si tappa il naso. Gli stessi lavoratori da Lunedì iniziano uno stato di agitazione con la dichiarazione di una prima giornata di sciopero. Chiederemo un tavolo di raffreddamento presso la prefettura di Catanzaro per rivendicare i nostri diritti, per i quali non trovano interesse nella casa Comunale di Petronà. Nei prossimi giorni gli stessi lavoratori riuniti in assemblea decideranno il giorno di sciopero. Forse alla sindaca interesserà. Ci scusiamo noi lavoratori per i disservizi che potrebbero registrarsi durante tutto il percorso di lotta. Vi chiediamo la vostra pazienza, sperando di ridurre il tempo e riportare la Sindaca l’Amministrazione Comunale e l’Azienda sui binari della legalità e delle stesse regole iscritte sul Capitolato d’Appalto.
Con tutta la nostra buona volontà oggi 2 marzo, - si legge in una nota della sigla Fp Cgil - pensavamo di revocare definitivamente lo stato di agitazione dichiarato il 20 febbraio. Ma nostro malgrado abbiamo registrato la negligenza generalizzata della nuova Azienda su tutto il procedimento riguardante l’avvicendamento aziendale nel servizio per la raccolta della spazzatura differenziata e indifferenziata nel Comune di Petronà. Vincitrice di un regolare appalto la Sea Srl, senza comunicare ai lavoratori l’avvenuta assunzione né attraverso la firma della lettera d’assunzione e relativi parametri contrattuali adoperati, né modello UNILAV inerente la trasmissione telematica dell’avvenuta assunzione al Centro per l’impiego. Dopo le nostre segnalazioni, e dopo l’ennesimo incontro per definire l’avvicendamento aziendale e l’applicazione del nuovo Contratto di lavoro del Comparto Igiene Ambientale e dopo la dichiarazione di stato di agitazione dei lavoratori; l’Azienda consegna gli indumenti di lavoro e si impegna a ritornare per firmare un verbale definitivo per definire i giusti parametri contrattuali. I lavoratori hanno aspettato inesorabilmente e inutilmente l’Azienda, ma la stessa con la solita arroganza non si è presentata. Ci sta facendo perdere tempo lasciando i lavoratori in uno stato di insicurezza. L’azienda confonde i livelli professionali con altri contratti non definiti e pensa di applicare come vuole lei parametri contrattuali a piacere. Pensavamo che la professionalità amministrativa, nonché la volontà politica della Sindaca fossero favorevoli alle nostre rivendicazioni. Lavoratori che non percepiscono lo stipendio da ormai tre mesi, costretti a utilizzare la procedura amministrativa con la quale richiedere direttamente i salari al Comune. Lavoratori con famiglie e figli minori per i quali si stanno vedendo anche trattenere emolumenti che appartengono all’intera famiglia. Non sono i lavoratori ad essere colpiti da questa smisurata negligenza, ma anche le loro famiglie. Pensavamo di trovarci con amministratori sensibili, ma ci siamo trovati con burocrati amministrativi che alle norme preferiscono le invenzioni della Azienda. I lavoratori vengono arbitrariamente costretti a produrre documentazione per la quale l’azienda non puo imporre obblighi; l’amministrazione invece di richiamare l’azienda al rispetto delle leggi, la lascia perpetrare una condotta del tutto anti sindacale. In ragione del nuovo Capitolato d’Appalto, si potrebbe iniziare un percorso per l’aumento delle ore graduale a tutti i lavoratori, superando la precarietà attuale dell’orario di lavoro. Pensavamo che l’amministrazione era sensibile, ma poi ci siamo accorti uscendo fuori che all’albo, c’era una graduatoria che assegnava Vaucher. Un elenco di persone. Ognuna aveva un punteggio e per ognuna gli viene riconosciuto un lavoretto. Abbiamo capito che l’amministrazione comunale guidata dalla Sindaca, pensa al lavoro come un lavoretto, per il quale o viene pagato con i Vaucher oppure si possono lasciare i diritti dei lavoratori in balia della negligenza Amministrativa e Aziendale, nostro malgrado. L’azienda vuole inquadrare il lavoratori come se non avessero mai lavorato. Alla Sindaca non interessa. L’azienda vuole lasciare i lavoratori senza il riconoscimento del livello acquisito. Alla Sindaca non interessa. L’azienda non fornisce tutti i dispositivi di sicurezza DPI. Alla Sindaca non interessa e li fa iniziare il servizio senza. Sia la nuova che la vecchia Azienda non rispettano i Contratti Collettivi di Lavoro. La Sindaca si tappa il naso. Gli stessi lavoratori da Lunedì iniziano uno stato di agitazione con la dichiarazione di una prima giornata di sciopero. Chiederemo un tavolo di raffreddamento presso la prefettura di Catanzaro per rivendicare i nostri diritti, per i quali non trovano interesse nella casa Comunale di Petronà. Nei prossimi giorni gli stessi lavoratori riuniti in assemblea decideranno il giorno di sciopero. Forse alla sindaca interesserà. Ci scusiamo noi lavoratori per i disservizi che potrebbero registrarsi durante tutto il percorso di lotta. Vi chiediamo la vostra pazienza, sperando di ridurre il tempo e riportare la Sindaca l’Amministrazione Comunale e l’Azienda sui binari della legalità e delle stesse regole iscritte sul Capitolato d’Appalto.
06-dom- 2016