I coglioni di Dio
12-lun-2018
Dentro un accordo orale preimpostato
si clonano gli atteggiamenti e i concetti
reagiscono a cascata le parole e i precetti
si vestono con lo stesso vestito prestato.
È una tecnica che non ha l’inchiostro.
Di quello simpatico d’uso comune
ne fanno necessità per sostenere un chiostro
diabolico è l’ideale, se ci si resta immune.
In un girone di prescritta collocazione
meglio restarne fuori per passione
che trovare l’errore in una mediazione
confusa nel silenzio di una premiazione.
Da una sponda all’altra il ponte si oltrepassa
e di notte a notte gli accordi si fanno porzione.
Kafkiana la metamorfosi di uno va e l’altro ripassa
la notte porta consiglio il giorno l’ubicazione.
Sono premi al limite solo retribuzione
il giusto sapore di coltivare l’appartenenza
in un primato dell’incarico per devozione
ci si passa nelle mani il viagra per penitenza
dentro una quota asessuata ci si ha pure un erezione
La coerenza per necessità è solo convenzione
le parole creano un contesto e una direzione
scrivono la verità senza volerlo
non ci si rende conto, ma basta poi negarlo.
Indisponibili sono i patimenti e le umiliazioni
chi li contratta non ha le dovute autorizzazioni
né la carta per scrivere le sue ragioni
né si concerta Dio, nemmeno i suoi coglioni.
si clonano gli atteggiamenti e i concetti
reagiscono a cascata le parole e i precetti
si vestono con lo stesso vestito prestato.
È una tecnica che non ha l’inchiostro.
Di quello simpatico d’uso comune
ne fanno necessità per sostenere un chiostro
diabolico è l’ideale, se ci si resta immune.
In un girone di prescritta collocazione
meglio restarne fuori per passione
che trovare l’errore in una mediazione
confusa nel silenzio di una premiazione.
Da una sponda all’altra il ponte si oltrepassa
e di notte a notte gli accordi si fanno porzione.
Kafkiana la metamorfosi di uno va e l’altro ripassa
la notte porta consiglio il giorno l’ubicazione.
Sono premi al limite solo retribuzione
il giusto sapore di coltivare l’appartenenza
in un primato dell’incarico per devozione
ci si passa nelle mani il viagra per penitenza
dentro una quota asessuata ci si ha pure un erezione
La coerenza per necessità è solo convenzione
le parole creano un contesto e una direzione
scrivono la verità senza volerlo
non ci si rende conto, ma basta poi negarlo.
Indisponibili sono i patimenti e le umiliazioni
chi li contratta non ha le dovute autorizzazioni
né la carta per scrivere le sue ragioni
né si concerta Dio, nemmeno i suoi coglioni.
I buoni propositi di un sindacalista.
08-lun-2018
L’anno che verrà sarà diciottenne
nel secolo avvenire potrà solo diventare
un anno da elezioni senza scopo da rifare
senza maggioranza parlamentare
in una democrazia del fottersi perenne.
L’anno che verra avrà natale tutti i giorni
imposta sacramentata senza i turni.
I supermercati non chiuderanno nemmeno a lutto
se muore il padrone si sconta tutto da per tutto.
Il mio tempo è dentro un anno generale
legato dal pane per una bocca che non muore.
Fame di giustizia senza portar rancore
se il ricco si inginocchia d’avanti all’altare
se il caporale spira, come spira, la fine di un cinghiale.
E’ andato per come è andato
quello che è stato ho vissuto
l’attimo che nelle mani ho perduto
il tempo non l’ha saputo ne fermato.
Ho sperimentato l’amore nella lotta
ho digiunato dentro un desiderio senza vendetta
colpito dalla censura decisa in fretta
reimpostata la stesura per la mano da marionetta.
Oggi finirà l’ultimo giorno di quello che è stato speranza
domani ci sarà il primo di partenza
dell’anno che verrà sarà solo Resistenza.
nel secolo avvenire potrà solo diventare
un anno da elezioni senza scopo da rifare
senza maggioranza parlamentare
in una democrazia del fottersi perenne.
L’anno che verra avrà natale tutti i giorni
imposta sacramentata senza i turni.
I supermercati non chiuderanno nemmeno a lutto
se muore il padrone si sconta tutto da per tutto.
Il mio tempo è dentro un anno generale
legato dal pane per una bocca che non muore.
Fame di giustizia senza portar rancore
se il ricco si inginocchia d’avanti all’altare
se il caporale spira, come spira, la fine di un cinghiale.
E’ andato per come è andato
quello che è stato ho vissuto
l’attimo che nelle mani ho perduto
il tempo non l’ha saputo ne fermato.
Ho sperimentato l’amore nella lotta
ho digiunato dentro un desiderio senza vendetta
colpito dalla censura decisa in fretta
reimpostata la stesura per la mano da marionetta.
Oggi finirà l’ultimo giorno di quello che è stato speranza
domani ci sarà il primo di partenza
dell’anno che verrà sarà solo Resistenza.
Ernia aviatoria.
08-lun-2018
Ho fatto un sogno strano e millenario
non ve lo posso dire, potrebbe essere osceno.
Rischierei d’essere denunciato da sveglio
se raccontassi della mia mano e del suo seno.
La realtà potrebbe apparire come un maglio
permanente come la fine di un calvario.
Non c’è pegno, ne ho preso impegno
né regole morali sotto un colonnello
né il destino parallelo di un anello
può condannare il cuore dentro un sogno.
Sottolineo le parti che son più chiare
di quelle scure lascio immaginare
quanto sarebbe stato ghiotto il destino;
puntellare il cielo sognato fino al mattino.
Magari di sabato è il giorno azzeccato
il miele appiccicato è ancora più buono
se rimane nella bocca e ti fa sentire il perdono
d’aver desiderato un fiore come un peccato.
L’universo anelato dall’onirico visualizzato
ha punti luce che si fermano dentro una scintilla.
Uno stoppino che non si è consumato ma solo brilla
da dentro il sogno l’anima si confonde con la materia.
Vissuti, dentro stati compressi in un ernia aviatoria
diventano molecola di un sogno metabolizzato.
non ve lo posso dire, potrebbe essere osceno.
Rischierei d’essere denunciato da sveglio
se raccontassi della mia mano e del suo seno.
La realtà potrebbe apparire come un maglio
permanente come la fine di un calvario.
Non c’è pegno, ne ho preso impegno
né regole morali sotto un colonnello
né il destino parallelo di un anello
può condannare il cuore dentro un sogno.
Sottolineo le parti che son più chiare
di quelle scure lascio immaginare
quanto sarebbe stato ghiotto il destino;
puntellare il cielo sognato fino al mattino.
Magari di sabato è il giorno azzeccato
il miele appiccicato è ancora più buono
se rimane nella bocca e ti fa sentire il perdono
d’aver desiderato un fiore come un peccato.
L’universo anelato dall’onirico visualizzato
ha punti luce che si fermano dentro una scintilla.
Uno stoppino che non si è consumato ma solo brilla
da dentro il sogno l’anima si confonde con la materia.
Vissuti, dentro stati compressi in un ernia aviatoria
diventano molecola di un sogno metabolizzato.
Stetofonendoscopio burocratico
30-sab-2017
Il Presidente presiede in orario,
irrompe nell’assise composta e feudataria
con una morale burocratica e velleitaria
in un consiglio comunale che fa proprio.
È quasi vomito letterario di un cannibale
un rimprovero posteriore dell’esistente
dentro una campagna elettorale permanente
ci gioca con le parole e essendo banale
procrastina la solita sbobba elettorale.
Erano figli parenti incarichi e sistemazioni.
Prima di lui a sentir lui la morale non aveva i coglioni
il cielo stellato era una magnifica provocazione
dentro di lui il diritto fa solo confusione.
Gli danno i pizzini e le soffiate per denigrare
pensa ad un complotto e indossando il pannolino
si inventa briganti spazzini seduti al tavolino
dentro al bar parlavamo con il sospetto;
per i Pampers c’è lo sconto noi gli e lo abbiamo detto.
Non aveva bisogno dell’opposizione
l’alternativa alla sua lista era se stesso.
Poteva avere in più la minoranza in eccesso
come lista civetta in un processo
colonizzava il comune per alienazione.
Dell’indennità ha premura di segnalare
l’aliquota con la quale gli si impone il fiscale
ha limite del reddito convenzionale
lui se li prende senza bestemmiare
sbandiera la solidarietà senza rinunciare
accende un cero per i soldi che si può accreditare.
É Presidente è sindaco, cardiologo dottore
la democrazia ha un cuore che non può sentire
occultata dal potere di rimanere in errore
dentro il petto gli suona, ma sa mentire.
“Chiamo i Carabinieri e ti mando via;”
quante volte l’ho sentita questa litania.
Potere usato come protezione
di una debolezza interpretata come reazione;
i sindaci quando hanno paura, invocano la prigione.
irrompe nell’assise composta e feudataria
con una morale burocratica e velleitaria
in un consiglio comunale che fa proprio.
È quasi vomito letterario di un cannibale
un rimprovero posteriore dell’esistente
dentro una campagna elettorale permanente
ci gioca con le parole e essendo banale
procrastina la solita sbobba elettorale.
Erano figli parenti incarichi e sistemazioni.
Prima di lui a sentir lui la morale non aveva i coglioni
il cielo stellato era una magnifica provocazione
dentro di lui il diritto fa solo confusione.
Gli danno i pizzini e le soffiate per denigrare
pensa ad un complotto e indossando il pannolino
si inventa briganti spazzini seduti al tavolino
dentro al bar parlavamo con il sospetto;
per i Pampers c’è lo sconto noi gli e lo abbiamo detto.
Non aveva bisogno dell’opposizione
l’alternativa alla sua lista era se stesso.
Poteva avere in più la minoranza in eccesso
come lista civetta in un processo
colonizzava il comune per alienazione.
Dell’indennità ha premura di segnalare
l’aliquota con la quale gli si impone il fiscale
ha limite del reddito convenzionale
lui se li prende senza bestemmiare
sbandiera la solidarietà senza rinunciare
accende un cero per i soldi che si può accreditare.
É Presidente è sindaco, cardiologo dottore
la democrazia ha un cuore che non può sentire
occultata dal potere di rimanere in errore
dentro il petto gli suona, ma sa mentire.
“Chiamo i Carabinieri e ti mando via;”
quante volte l’ho sentita questa litania.
Potere usato come protezione
di una debolezza interpretata come reazione;
i sindaci quando hanno paura, invocano la prigione.
Ossessionato dalle viole
19-mar-2017
Ti superi quando vedi il limite arrivare
sulla strada impervia delle stroncate parole
ti dicono impettiti in una presunzione d‘altare
la solita sbobba dell’errore con la prole;
la gatta è incinta e tiene il desiderio di sproloquiare.
Si è figli delle proprie letture anche se non si vuole
senza catarifrangenti per l’intelligenza da far luccicare
senza omettere spropositi con il solo piacere d’ostentare
di rimanere convinti dentro un vitto a sovrappostare
il perdurare dello schema in una ossessione da viole.
Non c’è una ragione specifica dell’imperfezione
distinta dalla ipocrita versione del fatto
quando dai fatti se ne forgia un esemplare adatto
descrivendolo come una volgare ricerca di perfezione .
Scrivo come mangio fino alla fine degli anni
cannibale d’aria in un desiderio compresso
pronunciato di nascosto nel suo riflesso
nell’insolenza delle sue vesti e dei suoi cuciti panni.
sulla strada impervia delle stroncate parole
ti dicono impettiti in una presunzione d‘altare
la solita sbobba dell’errore con la prole;
la gatta è incinta e tiene il desiderio di sproloquiare.
Si è figli delle proprie letture anche se non si vuole
senza catarifrangenti per l’intelligenza da far luccicare
senza omettere spropositi con il solo piacere d’ostentare
di rimanere convinti dentro un vitto a sovrappostare
il perdurare dello schema in una ossessione da viole.
Non c’è una ragione specifica dell’imperfezione
distinta dalla ipocrita versione del fatto
quando dai fatti se ne forgia un esemplare adatto
descrivendolo come una volgare ricerca di perfezione .
Scrivo come mangio fino alla fine degli anni
cannibale d’aria in un desiderio compresso
pronunciato di nascosto nel suo riflesso
nell’insolenza delle sue vesti e dei suoi cuciti panni.
Istallazione salata per spazi vuoti
10-dom-2017
Non tu chiedo pecchi è già tuttu nduvinatu
vita chi si viva pe nu nenta chi po scappara.
Anima e materia su cuamu na cosa sula
nu miraculu chi è scrittu sutta na ghuttara
risclessu e nabblagliu supa na luminara.
Non è sovrannaturala nè dovoziona
è lucia, ma ghiu’ de quantu appara.
E’ cadda ma non scadda, ne para spara
nu disegnu ntra nu quatru chi si incornicia e sulu;
puru Iddio mi l’invidia, si u vighiu mu vola arrobara.
Ntra luacchi apiarti t’aduma senza mu ti fruscia
fotografia chi non esta muta ma sa cantara.
Cuamu lu mara quandu respira duna vucia
luntanu ntra lu viantu lu piattu ti lu sapa perciara.
Esta vita è anima è cialu esta terra è velenu
n’impastu vivu ntra nu cuanzu senza fhina
u cora e cartongessu diventau n’istallaziona.
vita chi si viva pe nu nenta chi po scappara.
Anima e materia su cuamu na cosa sula
nu miraculu chi è scrittu sutta na ghuttara
risclessu e nabblagliu supa na luminara.
Non è sovrannaturala nè dovoziona
è lucia, ma ghiu’ de quantu appara.
E’ cadda ma non scadda, ne para spara
nu disegnu ntra nu quatru chi si incornicia e sulu;
puru Iddio mi l’invidia, si u vighiu mu vola arrobara.
Ntra luacchi apiarti t’aduma senza mu ti fruscia
fotografia chi non esta muta ma sa cantara.
Cuamu lu mara quandu respira duna vucia
luntanu ntra lu viantu lu piattu ti lu sapa perciara.
Esta vita è anima è cialu esta terra è velenu
n’impastu vivu ntra nu cuanzu senza fhina
u cora e cartongessu diventau n’istallaziona.
Punti caddi.
04-sab-2017
Cuamu adumanu i stelli in cialu u sapa Dio,
cuamu adumi tu ntra testa mia u sacciu io.
Contratti paralleli non da puatti fhirmara
non sacciu cu paga a bolletta e su luma
ma quandu s’appiccia para na lampara.
Si sugnu indiabbitatu pe quantu consuma
mancu a Luna porria pignorara né domana riscattara.
A mia non m’arriva nenta, d’evessera in dotaziona
già assemblatu prontu sulu mu puazzu usara.
Si sempa fhu verbo, mo po essera n’immaginaziona
corrianduli chi spattanu, cuamu pe cantara.
Non esta lucia devozionale, né Paolo Brosio cu i veggenti
né balla u sula, ma t’azzanni i labbra tua cu i dianti.
Nu lampu e saldatura chi s’appiccia e ti fruscia
scatta u contatora pe u tiampu chi si ndavacia e prescia.
Si i maghi vidanu i stelli e diventanu latruni
m’arrancciu puru io cu i punti caddi ogni primu e luni.
Maccattu u tngustenu pe u cora mio chi mi s’aduma
u cialu esta nu quadernu e saldaturi chi non si cunsuma.
cuamu adumi tu ntra testa mia u sacciu io.
Contratti paralleli non da puatti fhirmara
non sacciu cu paga a bolletta e su luma
ma quandu s’appiccia para na lampara.
Si sugnu indiabbitatu pe quantu consuma
mancu a Luna porria pignorara né domana riscattara.
A mia non m’arriva nenta, d’evessera in dotaziona
già assemblatu prontu sulu mu puazzu usara.
Si sempa fhu verbo, mo po essera n’immaginaziona
corrianduli chi spattanu, cuamu pe cantara.
Non esta lucia devozionale, né Paolo Brosio cu i veggenti
né balla u sula, ma t’azzanni i labbra tua cu i dianti.
Nu lampu e saldatura chi s’appiccia e ti fruscia
scatta u contatora pe u tiampu chi si ndavacia e prescia.
Si i maghi vidanu i stelli e diventanu latruni
m’arrancciu puru io cu i punti caddi ogni primu e luni.
Maccattu u tngustenu pe u cora mio chi mi s’aduma
u cialu esta nu quadernu e saldaturi chi non si cunsuma.
Decidi tu.
11-lun-2017
Le anime volano via con il vento
e prima di arrivare a terra lasciano il corpo
prigione e carcassa ormai senza senso.
La disperazione e l’angoscia né sono padroni
articolano da sole le gambe e le braccia
gonfiano d’aria entrambi i polmoni
ti danno quello che gli uomini chiamano coglioni
nella vita c’è sempre, chi dice di averli più ovali.
Con i fucili e con le armi prendono il sopravvento
si trasformano in ragione, in un qualsiasi presentimento
fortificano l’errore come un comandamento;
sorella morte t’accoglie senza fraintendimento.
Il paradiso è aperto, mica è chiuso come gli Stati.
Scegli tu da che parte l’anima migrare
se con Dio o continuarti a suicidare.
L’acrobata è un mestiere per legge di gravità
ormai sei di tutto materia dell’aldilà
non potrai più farti male se decidi d’essere verità.
e prima di arrivare a terra lasciano il corpo
prigione e carcassa ormai senza senso.
La disperazione e l’angoscia né sono padroni
articolano da sole le gambe e le braccia
gonfiano d’aria entrambi i polmoni
ti danno quello che gli uomini chiamano coglioni
nella vita c’è sempre, chi dice di averli più ovali.
Con i fucili e con le armi prendono il sopravvento
si trasformano in ragione, in un qualsiasi presentimento
fortificano l’errore come un comandamento;
sorella morte t’accoglie senza fraintendimento.
Il paradiso è aperto, mica è chiuso come gli Stati.
Scegli tu da che parte l’anima migrare
se con Dio o continuarti a suicidare.
L’acrobata è un mestiere per legge di gravità
ormai sei di tutto materia dell’aldilà
non potrai più farti male se decidi d’essere verità.
Duapu l’elezioni.
16-mer-2017
Fhiniru l’elezioni e nu paru e misi s’attaccaru i manifesti ali puarti, nda restaru per ricuardu, ma su muarti. Su sempa fastidiusi all’uacchi mpisi non dinnu nenta su sulu e carta ncodati su giacigli per cui non parta. Non epparu crianza pemmu s’ammutanu ma scrissaru programmi cuamu cughiuaniatti comizi cumu vrascioliadi e risu e frifhiatti, paruali chi sommati non si cuntanu. A solita sbobba famigliare de dieci anni na ritrovamu pe quindici, amprata cuamu panni. Sta vota su sulu candidati e pura lana pighiati pe li taschi e pe la fhama, ava puru i soliti spazzini cuamu a na madama. I sordi passanu cuamu u caru pana all’elezioni si candidanu cu l’indirizzi duapu su sempa devoti a li mundizzi. A st’annu nda trovaru una chi para fhimmana frisca cuamu na vergine Maria pa politecheria si trovau assunta ntra na lista pe faccifhoria. Rimana devota a na maetra strana a cui a fhama non potta sapira mai chi era, si su laureati a seguanu cuamu na preghiera. Ndavia una chi paria na principessa sdicia a mianzu a tutti i candidati. L’anziani sutta u ballatura cundannati volia mu i porta supa pe promessa. I voti non d’abbastaru mu s’assetta u miadicu si u vonnu, resta sutta. A fhorma strana e na stupidaggina, rimana pe li doppi e primu gradu patra, fhighiu e fidanzatu grudu na giostra demenziale e na simana. U paisa di serviu pemmu si cuntanu mo di serivà pemmu si acconzanu. Ringraziando Iddio pura sta vota, fhu sulu aria a commedia de li doppi e candidara torna tra cincu anni e si nda po parrara. Pe mo resta chidu chi vi dissi ajari fin quandu restanu manifesti mpisi ali mura i cughianiatti rimanunu sempa, na fregatura.
Cenadi.
14-lun-2017
Sovente ritorno a dipanare l’aria della nottata
ormai pesante come una spada ritrovata
s’infila prima di sopra e poi discende di sotto
in un destino segnato da una camminata.
Gli estremi appuntano il passo, più della storia,
di quella guerra persa e di quella vinta
di chi c’è caduto e chi risorto in gloria
di chi ha disertato perché aveva la moglie incinta.
Oscura notte di un cammino purificatore
leggere le parole appese, è un disonore
il marchio massonico da imbroglio è volgare
la targa è parossistica, toponomastica da strappare.
Tutto è concentrato in una disonestà reale,
involontario comportamento per campare
trovare l’appiglio d’essere un uomo poco carnale
e vivere a stagioni il senso del camminare.
Nasce da un prima e un dopo da un sopra e un sotto
l’ideologia che ha un suo perché e un suo complotto
realtà manicomiale vissuta e vestita da un cappotto;
la politica nasconde il corpo dentro un suo cassetto.
Il paese dei doppi idoli sacramentati identici
impone l’etica agli indigeni battezzati
restare dentro un corpo per essere parificati
e passare nell’altro per sentirsi idolatrati.
Ti puoi sentire tutto e il suo contrario
essere credente e razzista e non saperlo
diventare asettico al potere dell’immaginario
trovare nel doppio una etica da merlo.
Non è disprezzo ma una rabbia consacrata
dentro un circolare urbano ormai quasi estinto
la vita ci possiede entrambi sotto una grata
ci unisce il grido di un parente estinto
un assurdo amore in un lamentoso canto.
ormai pesante come una spada ritrovata
s’infila prima di sopra e poi discende di sotto
in un destino segnato da una camminata.
Gli estremi appuntano il passo, più della storia,
di quella guerra persa e di quella vinta
di chi c’è caduto e chi risorto in gloria
di chi ha disertato perché aveva la moglie incinta.
Oscura notte di un cammino purificatore
leggere le parole appese, è un disonore
il marchio massonico da imbroglio è volgare
la targa è parossistica, toponomastica da strappare.
Tutto è concentrato in una disonestà reale,
involontario comportamento per campare
trovare l’appiglio d’essere un uomo poco carnale
e vivere a stagioni il senso del camminare.
Nasce da un prima e un dopo da un sopra e un sotto
l’ideologia che ha un suo perché e un suo complotto
realtà manicomiale vissuta e vestita da un cappotto;
la politica nasconde il corpo dentro un suo cassetto.
Il paese dei doppi idoli sacramentati identici
impone l’etica agli indigeni battezzati
restare dentro un corpo per essere parificati
e passare nell’altro per sentirsi idolatrati.
Ti puoi sentire tutto e il suo contrario
essere credente e razzista e non saperlo
diventare asettico al potere dell’immaginario
trovare nel doppio una etica da merlo.
Non è disprezzo ma una rabbia consacrata
dentro un circolare urbano ormai quasi estinto
la vita ci possiede entrambi sotto una grata
ci unisce il grido di un parente estinto
un assurdo amore in un lamentoso canto.