spasmi
Intendo di quel tipo che non lascia segni visibili. Tutto quello che si può vedere risiede nel cuore. Volete sapere quanto un uomo ha vissuto veramente dopo trapassato? Non contategli gli anni ma apritegli il cuore. Dentro ci sarà una scatola nera con gli appunti di tutto quello che è stata vita. Dove scorgete parole cancellate o annerite, la, la descrizione della lotta che ha combattuto. Dove non si riesce a capire niente, vuol dire che il dolore ha segnato l'esistenza di un corpo che ha provato a vincerlo.
I sordi fhannu rumura
Troppu burdellu, troppi casini, troppu rumura, troppu commercio e troppu casi vicino che si stano costruendo.
San Bruno ha scelto quel posto per il silenzio, oggi, quello che esisteva un tempo non esiste più.
Tuttu esta buanu u si vinda, tuttu e buanu pe sordi. Persino in chiesa, quella che si trova infondo al viale della certosa. Dove si trova l’eremo in cui dormiva e pregava San Bruno. Prima della scalinata sulla destra il laghetto con la statua di San Bruno inginocchiato.
Si dice che pregava proprio inginocchiato nell’acqua. Una volta letta la didascalia, la prima cosa che mi è venuta in mente era quella di andare vicino alla statua e inginocchiarmi pure io. Gli avrei voluto dire come faceva a pregare con tutto il rumore che si sentiva.
E io che mi vergognavo d’arrivare con la mia moto proprio vicino alla Chiesa. Non avrei sopportato sentirla sparare come fa di solito. Piano con la velocità necessaria per azzittire il più possibile la marmitta, sono arrivato nei pressi della chiesetta a quasi 150 metri. Ho visto che cerano dei parcheggi. Mi sono infilato e ho fermato la moto. Dietro le spalle una voce: “ signore è un parcheggio a pagamento?”. Io mi giro e gli ho risposto: “vabuanu pagu!”…..Mi tolgo il casto spengo le luci. Proprio dalla direzione della chiesetta si comincia a sentire un rumore proprio di una moto. Arrivata d’avanti a me, ha cominciato ad accelerare era una nuova ma vi assicuro che faceva rumore più della mia. Una volta arrivato in chiesa prima di salire la scalinata, dagli altoparlanti si sentivano canti Gregoriani. C’era un sacco di gente che sostava nei parco a mangiare o seduta ai tavoli dei locali aperti, adiacente l’Eremo. Oppure famiglie con i passeggini, passeggiare per le vie dentro il Parco della Certosa. Sono salito per le scale e entrato direttamente in chiesa, era vuota, tranne il custode che sistemava il materiale. Dentro la chiesa, una piccola stanza era proprio adibita alla vendita di ricordi sacri. Mi sono seduto, e ho cominciato a pensare alle mie cose. Cinque minuti dopo, un rumore assordante che superava il livello dei megafoni, ha fermato i miei pensieri. All’entrata c’era una cassetta di ferro per le offerte una coppia entrata, aveva messo dei soldi e il rumore mentre cadevano nella scatola, era assordante fastidioso, superava di molto il rumore della mia moto.
I miracoli non hanno culo
A sinistra la strada scendeva, tutta alberata, a destra dietro una curva e si intravedeva la luce del sole. Mi sono detto andiamo a destra. Ho fatto la curva e a venti metri da me, un posto di blocco. Non sapevo cosa fossero se Carabinieri o Poliziotti, il sole mi veniva difronte, quello che brillava erano i catadiottri di qualcosa che mi ricordava la divisa e nella nesta una parola rintronava: "sono fottuto."
Ho proseguito verso di loro e mi hanno fermato. Erano due Carabinieri e una punto. Subito, ho dichiarato prima che me la chiedessero loro, che non ho fatto ancora l’assicurazione. Che mi partiva da lunedì e ancora non avevo il tagliando. Ho cominciato a recitare la parte. Poi mi ha chiesto gli altri documenti. Patente libretto. Mi sono tolto lo zaino dalle spalle per prendere gli altri documenti. Ho messo d’avanti lo zaino, il Carabiniere aspettava di fianco alla moto, serio. Non poteva avere più di 50 anni. Ho aperto tutta la cerniera dello zaino, e mentre con la mano trovavo il portafogli con i documenti, il Carabiniere mi ha chiesto che libri sono quelli che avevo nello zaino. Io non gli e lo detto. Una sorta di illuminazione mi è arrivata nella testa dando movimento quasi istintivo alle mie mani. Ho preso il libro e lo fatto vedere al Carabiniere. Lui subito mi ha detto: Ma sei un prete? No. Gli ho fatto vedere il manuale che stavo leggendo, e gli ho spiegato che la Bibbia mi serviva per trovare i versetti. Mi ha chiesto che lavoro facessi di dove sono e come mai ero finito proprio in quel posto. Abbiamo chiacchierato un po’ poi mi ha fatto rimettere tutto in borsa, mi ha salutato e mi ha lasciato andare. Lunedì vado a trovarlo e gli faccio vedere l’assicurazione fatta.
Appunti di una vicinanza
Ieri c'era una luna in cielo spettacolare. C’era tutto quello che serve per i desideri. Le stelle cadenti e la luna vicino alla terra il più possibile. Sono rimasto con il naso all’insù per tutto il tempo. Come è bella la luna, e come sono belli i pensieri che con la sua luce alita addosso alla mia faccia messa apposta la, per lei. E’ bella la luna, non c’è che dire e se qualcosa da dire c’è soltanto la bellezza del creato ne può pronunciare il senso. Dicono che vicina così alla terra non ci sarà per un po.
Le palle girano nella reale condizione umana e anche nel cosmo si divertono roteando in un interminabile andirivieni. Se sei da solo sotto una luna del genere, non puoi non vagheggiare con l’immaginazione.
Se le mie informazioni sono giuste, con gli Apollo la NASA non ha impiantato illuminazione pubblica sulla superficie lunare. Da quello che so hanno solo girato un film, poi distribuito sulla terra.
Se fossimo noi a riflettere la luce sulla luna? Forse è l’unica volta che potremmo accendere tutte le luci possibili, per vedere un simile spettacolo.
Un pensiero immaginato mi è venuto ha trovare. E se invece della luna, ci fosse un buco?
Se il cielo fosse una cappa alla the truman show e dietro dal buco la luce venisse fuori disegnando quel tondo?
La luce della luna è bianca e non fa male come quella del sole. Puoi stare con gli occhi attaccati. Dopo un po, i puntini luminose delle stelle spariscono. Sparse qua e la non danno fastidio, troppo piccole rispetto al buco. Lo stesso buco dove dovrebbe trovarsi la luna, predominava su tutto. Persino su quei puntini di stelle, che staccandosi dal cielo, strisciavano per poco, ma anch'essi venivano inglobati e rigurgitati da quella luce. Sembravano primordiali piccoli buchi che invece di allargarsi nel cielo, venivano chiusi definitivamente dal cielo stesso. Tutto attorno nero, e in mezzo un buco. Mi sono detto? Se c’è qualcosa dall’altra parte la voglio vedere?
Nell’immaginazione e nella fantasia tutto puoi.
Mi sono aggrappato sul cielo liscio come uno specchio, ma non scivolavo. Salivo e mi tenevo con le mani stese a qualcosa che soltanto la mia immaginazione sapeva di toccare. Lo sentivo, ma gli occhi non li vedevano. Salivo, e arrivato con le mani sul bordo del buco, mi sono dato una spinta e sono arrivato con la faccia dentro il bianco di quello che dalla terra si vedeva tondo. Ho spiato quanto possibile, poi sono scivolato dritto vicino alla macchina. Ci sono salito sopra ho acceso il motore e prima di andarmene definitivamente da quel posto, mi sono rammaricato di non aver potuto fare una fotografia. In un mondo dove ormai e identitario fare foto, io mi sono dimenticato il cellulare in macchina.