giu 2007

Giulio

Nei mesi scorsi si è parlato di te in Consiglio comunale di Gennaio,  insieme a tuo padre e i tuoi famigliari. Sono convinto che tu, da dove sei adesso, hai perfettamente capito le mie intenzioni, anche se non ho saputo esprimerle come volevo. Spero che queste mie parole, possano essere meglio comprese.
Naturalmente non ho timore di quello che adesso sto scrivendo. Non sono costretto a pensare che sul mio lato, ho un uomo che riesce ha manomettere la realtà, magari aiutato dagli sghignazzi dei consiglieri.  Non mi sento libero e le parole si trasformano in pura burocrazia. 
Ho cercato di farlo, ma la tua faccia mi è arrivata addosso, e non ce lo fatta. E l’uomo baffo è arriva come sempre per farti ingoiare le parole e lasciarmeli dentro. Ma questa volta sono da solo, davanti il mio computer, posso decidere cosa dire, senza nessuna inibizione linguistica, senza il cronometro del Sindaco e senza il timore di nessuno. ;
Io non ho avuto la fortuna di conoscerti bene. Ti ho solo visto giocare a pallone. Naturalmente meglio di Nicola de Giorgio o di  Michele Gallo o di Corradino. Schiappette.
 
Tu hai conosciuto il campo sportivo per come è stato negli ultimi anni. Noi l’abbiamo conosciuto per com’era prima. Ma quello che andrà a succedere è tutto un altra cosa. O meglio diventerà definitivamente un centro polifunzionale a tutti gli effetti. Non sarà riportano con questo nome soltanto nella burocrazia prodotta fino adesso. Ma lo sarà veramente. Come dovrebbero essere veramente molte altre cose nel nostro paese. Sfortunatamente la certezza che tutto venga realizzato sei tu. Ma credo che quando tornerai a giocare nei piedi dei ragazzi; allora tutto ritornerà ad essere pulito e gradevole come lo eri tu e per questo non puoi essere utilizzato per lavare le responsabilità di qualcuno. 

Credo che se di dono si tratta avrei voluto che sia donasse alla legittima controparte.
Il sindaco e il consiglio comunale non  sono legittimati a ricevere questo dono. Perchè non basta soltanto la legittimazione elettorale. Quello che conta sono i fatti e i fatti fortunatamente non possono essere mascherati, sono sotto gli occhi di tutti. 
Per questo motivo la partecipazione dei nostri compaesani al consiglio comunale legittimava questo gesto e lo trasformava in ciò che doveva essere un dono per il paese. 
Capisco che sono solo un consigliere comunale, che tra qualche mese finirà il suo mandato. Poca cosa nei confronti dalle verità e delle responsabilità del sindaco e dei suoi consiglieri. Il campo lo fanno diventare una discarica controllata per gli ingombranti e la responsabilità ricade sempre sui soliti compaesani maleducati. Ormai la maleducazione del paese è stata istituzionalizzata e su tutto alla fine si scarica. Per ridurlo per come era diventato, ci volevano altro che maleducati. 
Io, fin quanto avrò la possibilità non farò mai passare questa eventualità d’ipotesi, e sono convinto che tutti i compaesani vogliono condividere il gesto della tua famiglia. Non si può estrometterli, perché la loro partecipazione non offende nessuno. Per questo motivo avevo chiesto che fosse dato ampio spazio a tutti. Avrei voluto che tutti insieme con la loro presenza, ringraziassero di quanto sta avvenendo.

Il Dono che viene fatto non può essere ridotto ad un passaggio burocratico nelle mani di un consiglio comunale, e non si può persino, rigenerare interesse burocratico sul procedimento amministrativo, necessario per la realizzazione del nuovo impianto sportivo.
Io non potevo chiedere in consiglio quello che in tutti questi ultimi anni l’amministrazione comunale non hanno fatto. Il totale disinteressamento sul piano sportivo e d’aggregazione, l’assenza di risposte, ha soltanto generato in questi ultimi anni, contributi ad associazioni sportive, di altri comuni. Io da consigliere comunale non posso restare assolutamente fermo, di fronte ad una cosi importante richiesta di dare allo sport la giusta importanza. E non posso scusare un sindaco e una amministrazione che al dono della tua famiglia, rispondono solo.
Grazie.
 Tu puoi capire meglio degli altri, stipati qua giù con quale spirito io siedo nel consiglio comunale. Se sono stato inappropriato nel linguaggio, e se non sono stato capace di comunicare alla tua famiglia le mie intenzioni, perdonami almeno tu.
Ciao Giulio

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