Voglia di CONTRO-INFORMAZIONE
28-ven-2011
Una piccola anteprima possibile ….do…… U Troppitu. Non so, se è vero. Spero di no, perché sarebbe segno distintivo di un sacco di cose; giacché, colui che li ha pronunciati dovrebbe conoscere la politica come una scienza. Mi hanno detto che il bilancio consuntivo del nostro comune si è chiuso con un avanzo di circa 50 mila euro. Questa cosa è stata sostenuta, al pab, da qualcuno. L’innominato. E pensare che all’inizio legislatura si rischiava il commissariamento per debiti. Ormai la politica si fa al pab. ma quando io non ci sono mai, c.............zo. Anzi, questa situazione contabile è stata elogiata come se fosse significativa a tal punto da sostenere che precedentemente mai con le altre amministrazioni si è realizzato questo risultato. Naturalmente questo è assolutamente falso. Nella precedente amministrazione ci sono stati un paio d’anni nel quale si sono registrati avanzi d’amministrazione. un anno, circa 35 mila euro, destinati a pagare la depurazione. Un altro anno una decida di mila euro. Infatti anche la precedente amministrazione si elogiava di questo. Però quella volta c’era qualcuno che non la pesava come la maggioranza. È ha ribaltato sia tecnicamente che politicamente questo risultato. Di fatto lo potrebbe fare una qualsiasi persona che si è letto il testo unico e magari trovare qualche manuale e darli un occhiata. una giustificazione che possa sostenere in positivo avanzi d’amministrazione; solo quando vengono pianificati dalla politica, e una volta ottenuto il risultato, farli rientrare in qualche vincolo di spesa. sempre, se possono essere vincolati. Oppure, come succede di prassi pagare debiti fuori bilancio o destinarli ad riequilibri. Ma quando si registrano e basta è solo segno di una assenza di programmazione politica ed amministrativa. E in tale assenza alla fine, girate le poste nelle funzioni d’entrata e di spesa, si tirano le somme. L’amministrazione non deve guadagnare, non è un’azienda o una società, non ha dividendi da riassegnare. Infatti tra i principi fondamentali del bilancio comunale c’è il pareggio finanziario, mentre il disavanzo è vietato, ma d’avanzo non c’è traccia. L’amministrazione comunale, non deve ricercare utili, ma programmare e attuare politiche che possano dare risposta hai bisogni della gente. E quando si riconosce un diritto, non si fa passare come favore. Naturalmente queste polemiche non ci sarebbero state, se l’amministrazione attivasse un bilancio partecipato. Ma chissu a Cenadi esta arabu. Se ne parli ti prendono per pazzo e un sindaco no fhai mai. per questo il nostro scienziato della politica non ne parla. Se posso fare una piccola polemica, in amicizia; l’amministrazione oggi mi sa tanto che pare più una ditta edile, che un municipio. Inoltre come cornice c’è, l’assenza ormai di rapporto amministrativo, tra il vice sindaco ed il sindaco. Un altro aspetto, anch’esso giustificato da chi la politica l’ha vissuta come scienza........................................
Chiamati i CARABINIARI.
28-ven-2011
Cari compaesani, cari concittadini, cari amici e amici degli amici.
Scordammucci u passatu simmu do Cenadi pe carità. “Chiamati i Carabiniari”
Peccato non avere avuto niente per registrare. Far sentire con la propria voce le parole dei consiglieri comunali nell’ultimo consiglio del 15/09/2010. Quello che ha determinato la revoca del vice sindaco dottor Casalinuovo. Pensavo che si procedesse per prima alla revoca del vice e poi eventualmente, con altri punti all’ordine del giorno. Pensavo che ci fosse una sorta di correttezza istituzionale. Mi sono chiesto? In quale veste vota, l’ancora vice sindaco non detronizzato, se si pongono prima della sua revoca, punti all’ordine del giorno? Mah!!! Mi sono sbagliato. Arrivato puntuale mi sono seduto e ho ascoltato il consiglio comunale. La prima cosa che ho notato; la posizione da già revocato vice sindaco. Sedeva dove ero seduto io da consigliere comunale. Anomalo……. I punti in discussione sono stati tre. Il primo verteva su un’acquisizione di un edificio al patrimonio pubblico. Il Sindaco ha spiegato i motivi di questo intervento, motivando tale decisione dopo aver inviato ai presunti proprietari una diffida ad intervenire. Visto l’assenza di risposte, l’amministrazione ha deciso di chiedere al consiglio di procedere all’acquisizione dell’immobile, considerata la pericolosità dell’edificio; sia da un punto di vista strutturale che igienico sanitario. Su questo punto si sono accesi un po’ i polsi, il vice sindaco non ancora detronizzato ha sostenuto che altri interventi devono essere prioritariamente attivati, visto che negli ultimi anni, hanno veramente provocato un serio pericolo. Il consigliere Casalinuovo Giovanni ha dichiarato che ci sono state molte denunce per quell'abitazione. Persino il Commissario, negli anni passati e intervenuto. Le prime illazioni tra consiglieri alla fine si passa alla votazione. Il vice vota contro. L’acquisizione passa. La casa si venderà, dico io. Si, perché si venderà come tutte le abitazioni che passano nelle mani della nostra amministrazione comunale. La Regione Calabria negli ultimi 15 anni, ha finanziato e ristrutturato edifici per destinarli come edilizia residenziale pubblica. Qualcuna è stata venduta, altri dopo anni d’attesa sono state assegnate, altri riscattate, altri ancora concessi prima in una maniera e poi regolarizzate. Persino l’abitazione concessa alla chiesa, prima è stata data in una maniera e poi dopo il richiamo del Prefetto, riassegnata in un’altra. Non si pensa alla casa come un diritto da sostenere.Difatti, oggi il comune di Cenadi non ha nessuna abitazione ne alloggio disponibile. Nemmeno per le urgenze, e guarda caso, ne capitano. Io posso essere testimone di due condizioni nella quale il comune non ha saputo gestire l’emergenza. La prima riguarda una nostra compaesana costretta a dormire in branda sotto il comune, perché la sua abitazione era dichiarata pericolosa. L’ultimo più recente l’incendio che ha costretto Pino a ricoverarsi all’ospizio. A Cenadi una politica abitativa non è mai esistita e da quello che si vede mai esisterà. L’introito delle case vendute non è stato mai destinato a costruirne altre e assegnarle a canone agevolato. Nemmeno destinare quei soldi, per trovare un locale idoneo da adibire, dietro un compenso dignitoso ad ambulatorio medico. Adesso i medici pagano all’incirca 20,00 euro al mese e si accontentano di stare in un locale non idoneo all’espletamento della loro professione. Non interessa all’amministrazione di programmare una politica del sociale. Soddisfare il diritto alla casa dei compaesani che si trovano nelle condizioni di poter accedere, non è prerogativa dell’amministrazione. Le case la nostra amministrazione non le costruisce. Vengono ristrutturano con i soldi della Regione e poi il Comune li vende per soldi. Questo bisogna registrarlo negli ultimi anni, da parte delle amministrazioni che si sono susseguite. Hanno preso dalla Regione soldi per il sociale, l’hanno trasformato in soldi da destinare in altri settori che non hanno gli stessi obiettivi della legge che li ha finanziati. Una sorta di riciclaggio legislativo. Come i soldi, dello stesso tipo di quelli che l’amministrazione ha introitato per la concessione data alle società dell’eolico. Bisognava allargare le curve, se no, i pali da dove passavano?Per questo allargamento il comune ha percepito 19.000 euro. Su quest’argomento messo in discussione il vice sindaco criticando l’intervento della Società, ha sostenuto che ha deprezzato la montagna, specie nel punto dove interessa al nostro Comune. Naturalmente, anche sulla montagna il gioco è lo stesso. Non si valorizza, ma si sfrutta per i soliti soldi. Bisogna registrare che l’amministrazione odierna ha incassato notevoli somme di denaro, per il taglio dei lotti di bosco. Lo stesso vicesindaco detronizzato lo ha rammentato nel suo intervento, ponendo alcuni dubbi sull'utilizzo delle risorse. La prova ne è, la totale assenza di controllo e intervento sui punti di ristoro abitudinari che c'erano nella nostra montagna. La località denominata il “ponte di San Giovanni”, l’altra “Minchiozzo”.Nella prima località gli interventi di manutenzione sono stati solo svolti dalla Comunità Montana. La
Chiesa ormai consacrata al niente, è stata oggetto per le altre amministrazioni di una sorta di valorizzazione della montagna. Costruita, per volontà dell’amministrazione precedente, inaugurata più volte, ormai rimane circondata dalla spazzatura. I miei occhi questa estate ne hanno incrociata tanto d'incuria e disinteresse per la montagna. Come quella che ha ormai cancellato la seconda località montana; Il laghetto di Minchiozzo. Una frana, lo ha divorato. Il laghetto è ormai chiuso dall’erba e gli alberi lo coprono completamente. I tavoli ormai non ci sono, come gli alberi d’altronde. La sorgente, anch’essa ristrutturata dalla Comunità Montana è priva di un qualsivoglia contenitore per la spazzatura. Difatti il canale è pieno di bottiglie di plastica. L’incuria per le sorgenti che abbiamo in montagna è evidente anche per quella che si trova sulla strada Provinciale. Oltre ai tifosi-vandali, il comune mette la sua parte. Senza contenitori pure quella sorgente, ha il canale adiacente pieno di bottiglie e plastica di ogni genere. La stessa cosa vale per la sorgente sotto la struttura del comune in località Minchiozzo. Non è dato sapere se è potabile o non è potabile. Eppure dai certificati di quasi 15 anni di prelievi, è sempre risultata potabile. Arrivata questa amministrazione ed è diventata non potabile. Adesso non si sa più come considerarla. L'unica cosa certa, che per fare le analisi hanno dovuto pagare, una ditta specializzata, privata. L'ARPACAL, in tutti i suoi prelievi di questi ultimi anni, ha accertato la potabilità della sorgete, la ditta privata, no.
Non c’è una politica della montagna e questo è evidente, persino giudicando questa entrata. Se ci fosse stata una politica di difesa, la concessione ad allargare la strada per il transito dei pali eolici, sarebbe stata uno strumento di lotta, contro il devastamento generalizzato delle nostre risorse montane. Ormai non ci sono montagne intorno a noi che non hanno pali eolici impiantati. Girifalco, Cortale, Olivadi, Chiaravalle Centrale, tutti hanno ormai istallato pali eolici. L’occasione della concessione era una possibilità per dimostrare che l’amministrazione comunale di Cenadi è contro l’innesto criminale dei pali eolici sulle montagne. Ma come al solito è meglio trasformare tutto nei soliti soldi. Poi se non sono stato informato male, l’attuale amministrazione è interessata più all’inceneritori di bio massa. Dove il combustibile sarebbe il sotto bosco. Non c’è speranza per la montagna, diventerà solo soldi. Anche questa nuova entrata è registrata in bilancio e passa alla votazione, senza il voto del vice sindaco. L’ultimo punto quello più atteso dal pubblico era la
decapitazione del vice. Il sindaco-presidente, finito di leggere i regolamenti e le leggi con le quali lo autorizzavano ha revocare il mandato del suo vice, si sono aperte le danze. Da lì, primi scazzi. Il Sindaco terminando il suo intervento per motivare la sua decisione, ha chiarito che oltre a dargli questa facoltà la legge e i regolamenti, una volta venuta a mancare la fiducia il sindaco può a suo insindacabile parere revocare le deleghe che lui stesso in precedenza ha assegnato. Alla fine dell’intervento, il diritto di replica era doveroso. Infatti, il consigliere comunale dott. Casalinuovo ha cominciato chiedendo insistentemente al sindaco di rispondere alle innumerevoli domande: “forse sono stato revocato perché durante il mio mandato sono stato mazzettaro signor sindaco.????? Forse signor sindaco ho preso soldi per me durante il mio mandato!!!!??????. Forse signor sindaco ho aiutato miei parenti, ...…”. Una sorta di auto difesa accusatoria. Considerato il ruolo che lo stesso aveva nella giunta prima di quel consiglio, tutte quelle accuse sembravano provenire da un uomo che oltre alla rabbia, si sfoga di quello che ha visto nella sua permanenza in
ggiunta. Ha dichiarato che nel primo periodo le giunte non si facevano regolarmente. Infatti si è visto costretto ad approvare un calendario che fissava le riunioni della stessa. Ha difeso il lavoro che fino a quel momento ha svolto da assessore alle politiche sociali e chiudendo il suo intervento ha sostenuto che i motivi addotti dal sindaco non hanno niente di politico ma nascondono altro. La discussione era ormai accesa. Se ne sono dette di tutti i colori. L’assessore Totino dall’atro lato del tavolo nel suo intervento pronunciato in piedi, ha motivato a parere suo la scelta presa dal sindaco. Sostenendo che il carattere del dottor Casalinuovo era incompatibile e ingestibile con gli altri membri della giunta. Persino altre associazioni e gruppi hanno avuto con il dottore Casalinuovo un rapporto conflittuale, concludendosi sempre nel fallimento dell’iniziativa che lui stesso proponeva. L’associazione teatrale, la proloco; la sua uscita ne è una prova di incompatibilità sociale. Si sono tirati fuori persino accordi elettorali, nel quale si prefigurava una giunta senza la presenza del dottor Totino. Patti saltati, accuse d’ogni genere. Persino favori di lavoro fatti prima dell’esperienza nel consiglio. Abbiamo saputo i primi amici che hanno aiutato, gli amici degli amici, nella carriera lavorativa. Alla fine i ranghi si sono aperti. Le
accuse cominciavano ad essere infierite in piedi. Il sindaco si alza con qualche consigliere di maggioranza. Si dirigono verso il vice deposto e cominciano ad infierire. Il sindaco cita il regolamento sostenendo che il tempo a sua disposizione era finito. Il consigliere Casalinuovo rispondeva, sostenendo che il regolamento non può essere usato solo a vantaggio del sindaco. Cominciano a riprendere i “nervetti” e alla fine si conclude con il solito. “chiamati i Carbiniari!!!”. Il sindaco chiede al vigile urbano di chiamare le forze dell’ordine e di intervenire per allontanare il consigliere Casalinuovo. Alla fine della discussione si sono composti i ranghi. Alla contro replica del sindaco, il consigliere Casalinuovo vice ormai deposto, si è alzato abbandonando la seduta. Il sindaco, con un intervento di 45 minuti ha spiegato tutto il lavoro svolto, i progetti in cantiere e quelli che si attiveranno. Per ragioni di spazio ometterò la propaganda. L'unica cosa che rimane da fare al Sindaco e proiettare gli ultimi anni li legislatura in una dimensione politica visto che fino adesso di politica non se nè vista. Magari facendo qualcosa di rivoluzionaria per il nostro paese. Visto che siamo peggio dei talebani. Attualmente ne il consiglio ne la giunta ha componenti femminili; il sindaco potrebbe nominare per sostituire l'assessore alle Politiche sociali deposto, una donna. L'unica scelta possibile per non dire di aver perso due anni senza aver fatto niente.
Peccato non avere avuto niente per registrare. Far sentire con la propria voce le parole dei consiglieri comunali nell’ultimo consiglio del 15/09/2010. Quello che ha determinato la revoca del vice sindaco dottor Casalinuovo. Pensavo che si procedesse per prima alla revoca del vice e poi eventualmente, con altri punti all’ordine del giorno. Pensavo che ci fosse una sorta di correttezza istituzionale. Mi sono chiesto? In quale veste vota, l’ancora vice sindaco non detronizzato, se si pongono prima della sua revoca, punti all’ordine del giorno? Mah!!! Mi sono sbagliato. Arrivato puntuale mi sono seduto e ho ascoltato il consiglio comunale. La prima cosa che ho notato; la posizione da già revocato vice sindaco. Sedeva dove ero seduto io da consigliere comunale. Anomalo……. I punti in discussione sono stati tre. Il primo verteva su un’acquisizione di un edificio al patrimonio pubblico. Il Sindaco ha spiegato i motivi di questo intervento, motivando tale decisione dopo aver inviato ai presunti proprietari una diffida ad intervenire. Visto l’assenza di risposte, l’amministrazione ha deciso di chiedere al consiglio di procedere all’acquisizione dell’immobile, considerata la pericolosità dell’edificio; sia da un punto di vista strutturale che igienico sanitario. Su questo punto si sono accesi un po’ i polsi, il vice sindaco non ancora detronizzato ha sostenuto che altri interventi devono essere prioritariamente attivati, visto che negli ultimi anni, hanno veramente provocato un serio pericolo. Il consigliere Casalinuovo Giovanni ha dichiarato che ci sono state molte denunce per quell'abitazione. Persino il Commissario, negli anni passati e intervenuto. Le prime illazioni tra consiglieri alla fine si passa alla votazione. Il vice vota contro. L’acquisizione passa. La casa si venderà, dico io. Si, perché si venderà come tutte le abitazioni che passano nelle mani della nostra amministrazione comunale. La Regione Calabria negli ultimi 15 anni, ha finanziato e ristrutturato edifici per destinarli come edilizia residenziale pubblica. Qualcuna è stata venduta, altri dopo anni d’attesa sono state assegnate, altri riscattate, altri ancora concessi prima in una maniera e poi regolarizzate. Persino l’abitazione concessa alla chiesa, prima è stata data in una maniera e poi dopo il richiamo del Prefetto, riassegnata in un’altra. Non si pensa alla casa come un diritto da sostenere.Difatti, oggi il comune di Cenadi non ha nessuna abitazione ne alloggio disponibile. Nemmeno per le urgenze, e guarda caso, ne capitano. Io posso essere testimone di due condizioni nella quale il comune non ha saputo gestire l’emergenza. La prima riguarda una nostra compaesana costretta a dormire in branda sotto il comune, perché la sua abitazione era dichiarata pericolosa. L’ultimo più recente l’incendio che ha costretto Pino a ricoverarsi all’ospizio. A Cenadi una politica abitativa non è mai esistita e da quello che si vede mai esisterà. L’introito delle case vendute non è stato mai destinato a costruirne altre e assegnarle a canone agevolato. Nemmeno destinare quei soldi, per trovare un locale idoneo da adibire, dietro un compenso dignitoso ad ambulatorio medico. Adesso i medici pagano all’incirca 20,00 euro al mese e si accontentano di stare in un locale non idoneo all’espletamento della loro professione. Non interessa all’amministrazione di programmare una politica del sociale. Soddisfare il diritto alla casa dei compaesani che si trovano nelle condizioni di poter accedere, non è prerogativa dell’amministrazione. Le case la nostra amministrazione non le costruisce. Vengono ristrutturano con i soldi della Regione e poi il Comune li vende per soldi. Questo bisogna registrarlo negli ultimi anni, da parte delle amministrazioni che si sono susseguite. Hanno preso dalla Regione soldi per il sociale, l’hanno trasformato in soldi da destinare in altri settori che non hanno gli stessi obiettivi della legge che li ha finanziati. Una sorta di riciclaggio legislativo. Come i soldi, dello stesso tipo di quelli che l’amministrazione ha introitato per la concessione data alle società dell’eolico. Bisognava allargare le curve, se no, i pali da dove passavano?Per questo allargamento il comune ha percepito 19.000 euro. Su quest’argomento messo in discussione il vice sindaco criticando l’intervento della Società, ha sostenuto che ha deprezzato la montagna, specie nel punto dove interessa al nostro Comune. Naturalmente, anche sulla montagna il gioco è lo stesso. Non si valorizza, ma si sfrutta per i soliti soldi. Bisogna registrare che l’amministrazione odierna ha incassato notevoli somme di denaro, per il taglio dei lotti di bosco. Lo stesso vicesindaco detronizzato lo ha rammentato nel suo intervento, ponendo alcuni dubbi sull'utilizzo delle risorse. La prova ne è, la totale assenza di controllo e intervento sui punti di ristoro abitudinari che c'erano nella nostra montagna. La località denominata il “ponte di San Giovanni”, l’altra “Minchiozzo”.Nella prima località gli interventi di manutenzione sono stati solo svolti dalla Comunità Montana. La
Chiesa ormai consacrata al niente, è stata oggetto per le altre amministrazioni di una sorta di valorizzazione della montagna. Costruita, per volontà dell’amministrazione precedente, inaugurata più volte, ormai rimane circondata dalla spazzatura. I miei occhi questa estate ne hanno incrociata tanto d'incuria e disinteresse per la montagna. Come quella che ha ormai cancellato la seconda località montana; Il laghetto di Minchiozzo. Una frana, lo ha divorato. Il laghetto è ormai chiuso dall’erba e gli alberi lo coprono completamente. I tavoli ormai non ci sono, come gli alberi d’altronde. La sorgente, anch’essa ristrutturata dalla Comunità Montana è priva di un qualsivoglia contenitore per la spazzatura. Difatti il canale è pieno di bottiglie di plastica. L’incuria per le sorgenti che abbiamo in montagna è evidente anche per quella che si trova sulla strada Provinciale. Oltre ai tifosi-vandali, il comune mette la sua parte. Senza contenitori pure quella sorgente, ha il canale adiacente pieno di bottiglie e plastica di ogni genere. La stessa cosa vale per la sorgente sotto la struttura del comune in località Minchiozzo. Non è dato sapere se è potabile o non è potabile. Eppure dai certificati di quasi 15 anni di prelievi, è sempre risultata potabile. Arrivata questa amministrazione ed è diventata non potabile. Adesso non si sa più come considerarla. L'unica cosa certa, che per fare le analisi hanno dovuto pagare, una ditta specializzata, privata. L'ARPACAL, in tutti i suoi prelievi di questi ultimi anni, ha accertato la potabilità della sorgete, la ditta privata, no.
Non c’è una politica della montagna e questo è evidente, persino giudicando questa entrata. Se ci fosse stata una politica di difesa, la concessione ad allargare la strada per il transito dei pali eolici, sarebbe stata uno strumento di lotta, contro il devastamento generalizzato delle nostre risorse montane. Ormai non ci sono montagne intorno a noi che non hanno pali eolici impiantati. Girifalco, Cortale, Olivadi, Chiaravalle Centrale, tutti hanno ormai istallato pali eolici. L’occasione della concessione era una possibilità per dimostrare che l’amministrazione comunale di Cenadi è contro l’innesto criminale dei pali eolici sulle montagne. Ma come al solito è meglio trasformare tutto nei soliti soldi. Poi se non sono stato informato male, l’attuale amministrazione è interessata più all’inceneritori di bio massa. Dove il combustibile sarebbe il sotto bosco. Non c’è speranza per la montagna, diventerà solo soldi. Anche questa nuova entrata è registrata in bilancio e passa alla votazione, senza il voto del vice sindaco. L’ultimo punto quello più atteso dal pubblico era la
decapitazione del vice. Il sindaco-presidente, finito di leggere i regolamenti e le leggi con le quali lo autorizzavano ha revocare il mandato del suo vice, si sono aperte le danze. Da lì, primi scazzi. Il Sindaco terminando il suo intervento per motivare la sua decisione, ha chiarito che oltre a dargli questa facoltà la legge e i regolamenti, una volta venuta a mancare la fiducia il sindaco può a suo insindacabile parere revocare le deleghe che lui stesso in precedenza ha assegnato. Alla fine dell’intervento, il diritto di replica era doveroso. Infatti, il consigliere comunale dott. Casalinuovo ha cominciato chiedendo insistentemente al sindaco di rispondere alle innumerevoli domande: “forse sono stato revocato perché durante il mio mandato sono stato mazzettaro signor sindaco.????? Forse signor sindaco ho preso soldi per me durante il mio mandato!!!!??????. Forse signor sindaco ho aiutato miei parenti, ...…”. Una sorta di auto difesa accusatoria. Considerato il ruolo che lo stesso aveva nella giunta prima di quel consiglio, tutte quelle accuse sembravano provenire da un uomo che oltre alla rabbia, si sfoga di quello che ha visto nella sua permanenza in
ggiunta. Ha dichiarato che nel primo periodo le giunte non si facevano regolarmente. Infatti si è visto costretto ad approvare un calendario che fissava le riunioni della stessa. Ha difeso il lavoro che fino a quel momento ha svolto da assessore alle politiche sociali e chiudendo il suo intervento ha sostenuto che i motivi addotti dal sindaco non hanno niente di politico ma nascondono altro. La discussione era ormai accesa. Se ne sono dette di tutti i colori. L’assessore Totino dall’atro lato del tavolo nel suo intervento pronunciato in piedi, ha motivato a parere suo la scelta presa dal sindaco. Sostenendo che il carattere del dottor Casalinuovo era incompatibile e ingestibile con gli altri membri della giunta. Persino altre associazioni e gruppi hanno avuto con il dottore Casalinuovo un rapporto conflittuale, concludendosi sempre nel fallimento dell’iniziativa che lui stesso proponeva. L’associazione teatrale, la proloco; la sua uscita ne è una prova di incompatibilità sociale. Si sono tirati fuori persino accordi elettorali, nel quale si prefigurava una giunta senza la presenza del dottor Totino. Patti saltati, accuse d’ogni genere. Persino favori di lavoro fatti prima dell’esperienza nel consiglio. Abbiamo saputo i primi amici che hanno aiutato, gli amici degli amici, nella carriera lavorativa. Alla fine i ranghi si sono aperti. Le
accuse cominciavano ad essere infierite in piedi. Il sindaco si alza con qualche consigliere di maggioranza. Si dirigono verso il vice deposto e cominciano ad infierire. Il sindaco cita il regolamento sostenendo che il tempo a sua disposizione era finito. Il consigliere Casalinuovo rispondeva, sostenendo che il regolamento non può essere usato solo a vantaggio del sindaco. Cominciano a riprendere i “nervetti” e alla fine si conclude con il solito. “chiamati i Carbiniari!!!”. Il sindaco chiede al vigile urbano di chiamare le forze dell’ordine e di intervenire per allontanare il consigliere Casalinuovo. Alla fine della discussione si sono composti i ranghi. Alla contro replica del sindaco, il consigliere Casalinuovo vice ormai deposto, si è alzato abbandonando la seduta. Il sindaco, con un intervento di 45 minuti ha spiegato tutto il lavoro svolto, i progetti in cantiere e quelli che si attiveranno. Per ragioni di spazio ometterò la propaganda. L'unica cosa che rimane da fare al Sindaco e proiettare gli ultimi anni li legislatura in una dimensione politica visto che fino adesso di politica non se nè vista. Magari facendo qualcosa di rivoluzionaria per il nostro paese. Visto che siamo peggio dei talebani. Attualmente ne il consiglio ne la giunta ha componenti femminili; il sindaco potrebbe nominare per sostituire l'assessore alle Politiche sociali deposto, una donna. L'unica scelta possibile per non dire di aver perso due anni senza aver fatto niente.
Giornalismo di propagana
28-ven-2011
E si! perché si deve partire da un po' di tempo addietro, per capire quanto sono importati queste elezioni. Quanto meno per il sindaco visto che aveva annunciato di ritirarsi dalla vita politica e occuparsi di quella professionale. All'epoca non si parlava di liste. Il pallino girava sulla ritirata del Sindaco Teti. Si sono persino arroccate proposte di sostituzione all'interno della maggioranza. Ma naturalmente la discussione si è conclusa quando nelle vicinanze della presentazione delle liste, il sindaco ha ripreso possesso della decisione, rimanendo unico candidato della sua maggioranza. Parallelamente le riunioni di coloro che dovevano contrapporre una lista alternativa, continuavano a scorrere. Il vecchio candidato a sindaco non ha voluto riprendersi nuovamente l'impegno di formare una lista alternativa. La cronaca dice che si sono visti più di una volta, forse più di due o di tre o di quattro. L'intoppo di quest'anno per la minoranza è stata la scelta del capolista. Avevano tentato di proporre all'universo mondo, la candidatura, ma quest'anno si sono trovati sprovvisti di candidati. Oggi gli è mancato e si sono ridotti a subire il giocattolo elettorale delle elezioni, senza poter interagire. Quest'anno è proprio un vero giocattolo elettorale. Non so nemmeno se è legittimo utilizzare il voto, visto che la composizione delle liste in campo è apparentemente una competizione solo burocratica. Fatta soltanto di modulistica elettorale per liste civiche che alla fine non comunicano niente di politico. Dall'articolo sul giornale, l'unica nota politica, la lista “Per Continuare Insieme” capeggiata dall'avvocato Teti è di Centro destra. Per la lista “Cenadi Impegno e Legalità”, capeggiata da Gallo Nicola, l'articolo dice tutto e il contrario di tutto. Chi lo ha scritto è stato imbeccato male. La verità oggi, è che a Cenadi un elettore, non può esprimere liberamente il suo voto. Se il voto è prevalentemente scegliere, oggi la scelta è impedita. Non si può considerare la liste “Cenadi Impegno e Legalità”, una lista alternativa. Prima di tutto, perché, lo stesso capolista non è alternativo al sindaco Tenti nei fatti. Io rammento che è stato sostenitore della lista ricominciamo insieme. Difatti insieme hanno ricominciato. Non dico che c'è poi, una incompatibilità. Penso che non ci sia, tra uno che vuole diventare Sindaco e avere allo stesso tempo un legame contrattuale per un servizio importante dello stesso Comune, di cui lo stesso contraente vuole essere Sindaco. Naturalmente l'incompatibilità non è soltanto un limite stabilito dalla legge. La sensibilità personale, la coerenza, la politica, influenzano la legge stessa e avvolte non serve nemmeno che ci sia una legge per determinarla; bastano gli uomini soltanto.
Oggi per le elezioni amministrative del nostro comune, andare a votare esprimendo una qualsiasi preferenza per ambedue le liste; vuol dire scegliere comunque la stessa cosa. Sia che si voti per la lista numero uno o per la lista numero due si vota per la stessa cosa. Per facilità di linguaggio, la potremmo definire una lista civetta o di appoggio. Un altro elemento che rafforza questo giudizio e la scelta dei candidati a consiglieri comunale. Troviamo un consigliere che è stato di maggioranza. Un parente di un altro consigliere di maggioranza candidato anch'esso nell'altra lista. Ci potrebbe essere persino un altro conflitto di interesse con l'avvocatessa candidata anch'essa nella lista numero uno. Io spero che oltre gli incarichi personali del candidato a sindaco, per la stessa professionista avvocata, non ci sono stati negli anni passati, collaborazioni o acquisizioni di cause da parte del Comune di Cenadi. Perché se ci fosse quest'ultimo dato, l'incompatibilità etica e professionale, sarebbe grande quanto una casa. Non c'è bisogno della legge per determinarla. E nemmeno io per definirla. Sta nei fatti e i fatti non si possono addomesticare come si può fare per una lista Civetta. L'altra cosa ancora più sgradevole e che la stessa avvocatessa è donna. È una donna che presta la sua immagine civile e professionale allo solo fine di riempire una lista civetta, è volgare. Considerato che la stessa non ha mai avuto modo di interagire politicamente con il paese, le cose sono due; ho la fatto per interesse o per interesse ha ricambiato il favore. La democrazia a Cenadi si è spenta a certificarlo si sono le elezioni.
Lu Santu jullare Francesco
14-ven-2011