giu 2011
Parcheggi a Soverato? Duva vai vai ti fhuttu.
27-lun-2011
Una volta gli accordi di guerra erano per aprire le città. Oggi in tempo di pace si chiudono, inventandosi una società burocratica di residenti e non residenti. Quelli che abitano e non hanno la residenza. Quelli che hanno la residenza e non abitano a Soverato. I dipendenti pubblici e privati, i precari, i pensionati, gli abusivi e i regolari. Quelli che sono provvisti d’autorizzazione e quindi esenti da gabelle. Te la danno a codice a barre e la metti sull’autovettura. Soltanto su una autovettura? Per l’altra magari c’è la solita una tantum che t’aspetta. Tutto viene giustificato caricando il costo come spese di istruttoria. Il diritto alla circolazione, diventa burocratico.
Dalle giornate di garbo che vengono regalate agli occhi di tutte le specie umane, con il Magna Grecia film festival. Si passa direttamente nella sceneggiatura degli “Idioti” di von Trier.
Dai maestri del cinema, ai mastri della burocrazia.
Da “alt! Chi siete? Che cosa portate? Dove andate? Un fiorino, di Troisi e Benigni, a “duva vai vai ti fhuttu” di Mancini.
Da questa estate, tutto il territorio di Soverato diventa un parcheggio a pagamento. Il sindaco l’ha ricordato nella trasmissione televisiva, utile ad informare la cittadinanza, ma alla fine ha aggiunto disinformazione, a quella che già circolava nella città.
La garanzia che tutto l’ambaradam funzioni è assicurato da una squadra di ausiliari del traffico. Anche su questo il sindaco Mancini ha chiarito, per sviare eventuali ricorsi, che gli ausiliari si limiteranno soltanto ad accertare le infrazioni, la patata poi passa al vigile effettivo che provvede a spiccare la sanzione amministrativa. Quello che non si è riuscito a guadagnare con l’appalto del servizio, considerato l’esigua entrata, lo recupera con la solita logica burocratica e addirittura militare. Il parcheggio libero, a Soverato è stato abolito.
Ormai a Soverato persino il comportamento delle persone deve essere regolamentato, ed a fronte di una Città, che conta nel suo territorio, Caserma dei Carabinieri, della Guardia di Finanza, Vigili Urbani e Polizia Stradale, il sindaco ha ricordato che la sicurezza viene prima di tutto e il sostegno dell’amministrazione è totale. A tutte quelle persone, che di notte si ritrovano sul lungomare a bere una birra, il sindaco Mancini regolamenta gli spazi pubblici come uno stadio, ed impone una sorta di morale del comportamento. Mancano solo i metal detector all’entrata della città. Dal regolamentare le abitudini alcoliche dei nottambuli, si passa a quello per gli automobilisti.
Invece di pensare a Soverato, come un punto di riferimento per tutto il territorio del basso jonio.
Il Sindaco costruisce una Città chiusa.
Scuole, Inps, Agenzia delle entrate, negozi, banche, medici, sindacati, a cui si aggiunge, dopo l’ultima sciagurata decisione della giunta regionale, la chiusura dell’ospedale di Chiaravalle centrale, rappresentano un sistema economico e sociale a cui fa riferimento l’intero territorio. Soverato non è solo turismo d’elite come vuole il Sindaco Mancini.
Non si può attuare un provvedimento di tale portata, imponendo regole condivise solo dalla giunta. La partecipazione diventa necessaria per trasformare le regole imposte in regole condivise. Tutti gli strumenti debbono servire per costruire una Città Aperta, sostenendo il bisogno di tutti coloro che necessariamente la vivono. Soverato sa della Madonna a mare, sa di cinema. Sa dei giochi popolari, di mercato. Oggi sa di più di teatro. Di sale e d’acqua. Sa di Giare, d’anziani e di giovani. Sa di precari di lavoratori socialmente utili e di lavoratori in nero. Sa persino di case popolari e d’affitti. L’amministrazione guidata dal sindaco Mancini, vuole trasformare Soverato in una sorta di salotto buono per la borghesia, che esclude tutti gli altri. Tutto oggi sta diventando insipido e non sa di niente.
Il Sindaco costruisce una Città chiusa.
Scuole, Inps, Agenzia delle entrate, negozi, banche, medici, sindacati, a cui si aggiunge, dopo l’ultima sciagurata decisione della giunta regionale, la chiusura dell’ospedale di Chiaravalle centrale, rappresentano un sistema economico e sociale a cui fa riferimento l’intero territorio. Soverato non è solo turismo d’elite come vuole il Sindaco Mancini.
Non si può attuare un provvedimento di tale portata, imponendo regole condivise solo dalla giunta. La partecipazione diventa necessaria per trasformare le regole imposte in regole condivise. Tutti gli strumenti debbono servire per costruire una Città Aperta, sostenendo il bisogno di tutti coloro che necessariamente la vivono. Soverato sa della Madonna a mare, sa di cinema. Sa dei giochi popolari, di mercato. Oggi sa di più di teatro. Di sale e d’acqua. Sa di Giare, d’anziani e di giovani. Sa di precari di lavoratori socialmente utili e di lavoratori in nero. Sa persino di case popolari e d’affitti. L’amministrazione guidata dal sindaco Mancini, vuole trasformare Soverato in una sorta di salotto buono per la borghesia, che esclude tutti gli altri. Tutto oggi sta diventando insipido e non sa di niente.