Cittadinanza attiva, disservizi e liste civette, spariti dentro il “vaglio” di una depurazione.

Arrivano le belle giornate e come per fotosintesi clorofilliana in alcuni comuni della nostra provincia, affiorano le giornate ecologiche. Una sorta d’educazione civica stagionale irrompe prepotentemente nelle strade dei comuni. Alcune volte con semplici attrezzi, prevalentemente per la raccolta della spazzatura per strada. Altre volte vere e proprie squadre con veri e propri attrezzi moto-meccanizzati, in alcuni casi con veri e propri mezzi per i quali sono necessari le relative patenti d’abilitazione all’uso. Gli interventi di pulitura e giardinaggio altre volte di disboscamento tanta la sterpaglia da eliminare. Naturalmente tutto viene postato sui social, foto e sudori mezzi e motori usati per un mi piaci. Il senso civico dei cosiddetti volontari arriva persino a sopperire i disservizi delle amministrazioni comunali e delle aziende che sono magari titolari dell’appalto e di quei servizi che vengono pagati dagli stessi cittadini. Anche in questo caso, le foto postate sui social né dimostrano l’effettivo e volontario servizio. Questa volta oltre che attivi sono pure passivi, visto che l’imposizione fiscale locale la subiscono due volte. Una quando pagano le tasse e le imposte, l’altra quando diventano cittadini attivi e puliscono e sistemano quello che dovrebbe essere fatto dalle amministrazioni, attraverso lavoro salariato non volontario. Naturalmente dobbiamo distinguere le associazioni che hanno nei loro statuti fini sociali, ma ne esercitano il senso nella realtà quotidiana. Dobbiamo distinguere quando nei nostri comuni l’attività dei cosiddetti cittadini attivi è regolamentata dalle amministrazioni con appositi regolamenti e quando diventa una goliardata solo pre-estiva. Nel primo caso, tutte le attività che vengono svolte dai cittadini attivi è imposto per legge l’obbligo di assicurazione per tutti volontari relative alle mansioni e servizi. Nel secondo caso, un eventuale infortunio o incidente non avendo attivato l’assicurazione causerebbe non pochi problemi per il volontario e l’amministrazione comunale. Potremmo a questo punto affermare che le amministrazioni comunali, attraverso i loro rappresentanti politici, hanno l’obbligo di veicolare in tutte le iniziative che svolgono sicurezza e solidarietà, educazione civica e rispetto delle leggi e del lavoro e della sua sicurezza, sia quando è lavoro salariato che volontario. Nella maggior parte dei comuni della nostra provincia, sui vari siti istituzionali non ci sono regolamenti per le attività dei volontari cosiddetti cittadini attivi. Se prendiamo spunto dalle ultime elezioni amministrative l’attivismo riaffiora in altri tipi di persone che per alcuni sindaci, ne hanno bisogno per adoperarli per presentare la necessaria lista civetta. Se per i volontari delle giornate ecologiche gli stessi cittadini attivi, sono attivi solo perché elettori degli stessi amministratori che organizzano cosiffatte iniziative ecologiche, credo che il senso solidaristico e civico svanisce inesorabilmente. Gli interessi che sembrano interessi collettivi, per alcuni diventano scambi di benevolenza interessata reciproca. Se mancasse una regolamentazione e ci trovassimo nelle condizioni che fra gli stessi cittadini attivi, trovassimo cittadini amministratori, magari Sindaci o vice Sindaci non potremmo non dimostrare la speculazione a fini elettorale che non riguardano il senso civico, nemmeno se lucidassero con la cera tutte le strade del proprio paese. Se per come succede spesso nei nostri comuni, le giornate ecologiche vengono svolte e organizzate magari dopo una vittoria elettorale o per i primi anni, per poi stancarsene e non farne più. Se i volontari cittadini attivi sono privi di assicurazione obbligatoria. Se in tutti questi casi e in altri ancora la solidarietà e l’educazione civica sono manipolati dagli stessi amministratori che rinnovano appalti con le aziende che non pagano regolarmente i propri dipendenti. Addirittura gli stessi amministratori cittadini attivi, li invitano a partecipare agli eventuali successivi appalti con una procedura in deroga. Oppure continuando a rinnovare proroghe mensili illegittime. Anche se le stesse continuano a non pagare i loro dipendenti e lasciarli in totale precarietà in ragione della sicurezza e del salario. Magari vincendolo con il solito ribasso furbesco e continuare a non pagare i lavoratori. Mentre i cittadini dei rispettivi comuni diventano cittadini attivi, nei loro depuratori consortili il cosiddetto “Vaglio”, il primo filtro prima dei fanghi di depurazione con il quale si ferma la roba più solida, lo scarto raccolto, che viene smaltito e debitamente monitorato essendo un rifiuto speciale; sparisce. Senza che nessun amministratore dei Comuni interessati, ne dell’Ente che li raggruppa in unione, ci fosse stato un intervento politico o amministrativo che facesse emergere questo illecito. Non sono stati gli amministratori ad accorgersi di questa scomparsa improvvisa o di questa assenza di produzione, ma i carabinieri. Gli amministratori erano impegnati a promuovere cittadinanza attive nei paesi a monte, lasciando sparire la sporcizia a valle. Se per i lavoratori c’è bisogno del contratto del lavoro anche per i cittadini c’è bisogno di un patto sociale che sia per tutti uguale e per tutti riconosca i propri bisogni e le proprie necessità e prerogative.

Relazione: La ’ndangheta che non c’è di Arturo B.

La notizia è nella notizia. A Girifalco i Camion si incendiavano mentre dentro il consiglio si parlava di albergo diffuso. Al fine di una innovata capacità di accoglienza dei turisti. Insieme al Presidente della Commissione antimafia, proprio in quel momento alla parola turisti, la criminalità organizzata ha acceso la miccia, dando fuoco al primo camion della spazzatura.
Proprio in quel momento nel consiglio si stava ribadendo, mentre il primo camion fuori prendeva fuoco, l'importanza di prevenzione contro il crimine organizzato. Tutto l'impegno profuso altrimenti sarebbe vanificato. Alla parola vanificato, la criminalità organizzata fuori dal comune ha buttato tutta la benzina che aveva sugli altri camion rimasti. Il messaggio è chiaro la criminalità non ama i turisti, non li vuole, "mpiccianu". Tutti gli altri attentati negli altri comuni, Stefanacoli, Gerace, dalla riunione è merso che gli attentati sono gli spot anti turisti della criminalità organizzata. Un normale iter criminale di spot incendiari. E’ una metodologia istituzionalizzata della criminalità organizzata. I primi giorni caldi, si incomincia a bruciare qualcosa. Da una indagine della commissione antimafia della Calabria, si è concluso che gli attentati incendiari, la criminalità organizzata li compie prevalentemente d'estate. D'inverno le perturbazioni atmosferiche non garantiscono la completa riuscita dell’appiccato incendio. Un’altra importante relazione della commissione antimafia e del suo presidente, verterà sul voto civetta. In ragione dei tempi, sarà consigliato un radicale cambiamento terminologico. Le liste civette si potranno presentare ai rispettivi comuni, solo se si chiameranno lista gufi. Un’altra terminologia è da intendersi mafiosa.
Un dovere civico e istituzionale da presidente della commissione antimafia è quello di presenziare ed essere vicino sempre a tutta la benzina che si spreca. I calabresi hanno necessità dell’abbassamento del costo della benzina. In un altra relazione che andranno a redigere, questa redatta direttamente dal suo presidente, spiega alla criminalità organizzata che se non venissero bruciate auto case portoni ecc..il prezzo della benzina potrebbe addirittura abbassarsi del trenta per cento. Concludendo la riunione, ha ricordato un’altra importante relazione che la commissione stava accingendosi a concludere. Quest’ultima verterà su come chiamare ‘ndragheta la criminalità organizzata. Attraverso un metodo inventato dalla stessa commissione si potrà analizzare la benzina, se usano la stessa potremmo chiamare la criminalità organizzata nei nostri comuni definitivamente ‘ndrangheta.