PretiDiRitorno

Preti di ritorno

Ieri mattina mi sono alzato verso le dieci. Non so se stavo ancora nel sonno, ma alle orecchie mi arrivava una musica celestiale. Ho pensato nel primo momento; la Chiesa non può essere. Quando mai mi hanno allietato le orecchie con musica buona. Forse un nuovo fruttivendolo, o qualche venditore ambulante. U capillaru non era, l'arrotinu m'ancu. Questa volta veniva dalla Chiesa ma è durata poco. Subito dopo, ho sentito la voce megafonata di Don Vincenzo. Poi si e messo a dire cose sul matrimonio...non mi piazza pe nenta. Specie quando ha detto che il matrimonio non è una poesia. Peccato che ormai il matrimonio sta diventando burocrazia, per i tribunali e la sacra rota. Altro che poesia. Poi si è soffermato sugli altri legami affettivi, di poco valore secondo lui. L'unico legame d'amore è il matrimonio santificato dal Signore. Se lo avesse sentito Marco Marchese, entrava dentro e d'astutava u megafono. Na cosa....io non voglio più che il mio eventuale matrimonio, quando sarà e se ci sarà, lo celebri Lui. Cambiu priavita. Miaghju na poesia e matrimoniu ca nu matrimoniu senza poesia. O miaghju nenta, ghjù o menu cuamu nu matrimoniu. Saluti Don Vincenzo e Aguri ali sposi.