PretiDiRitorno
Preti di ritorno
23-lun-2014
Ieri mattina mi sono alzato verso le dieci. Non so se stavo ancora nel sonno, ma alle orecchie mi arrivava una musica celestiale. Ho pensato nel primo momento; la Chiesa non può essere. Quando mai mi hanno allietato le orecchie con musica buona. Forse un nuovo fruttivendolo, o qualche venditore ambulante. U capillaru non era, l'arrotinu m'ancu. Questa volta veniva dalla Chiesa ma è durata poco. Subito dopo, ho sentito la voce megafonata di Don Vincenzo. Poi si e messo a dire cose sul matrimonio...non mi piazza pe nenta. Specie quando ha detto che il matrimonio non è una poesia. Peccato che ormai il matrimonio sta diventando burocrazia, per i tribunali e la sacra rota. Altro che poesia. Poi si è soffermato sugli altri legami affettivi, di poco valore secondo lui. L'unico legame d'amore è il matrimonio santificato dal Signore. Se lo avesse sentito Marco Marchese, entrava dentro e d'astutava u megafono. Na cosa....io non voglio più che il mio eventuale matrimonio, quando sarà e se ci sarà, lo celebri Lui. Cambiu priavita. Miaghju na poesia e matrimoniu ca nu matrimoniu senza poesia. O miaghju nenta, ghjù o menu cuamu nu matrimoniu. Saluti Don Vincenzo e Aguri ali sposi.