Ibronzi

I bronzi

Sono andato a Reggio al museo per vedere i bronzi. Certo che Sgarbi li vuole portare a l'Expo, da noi sono collocati nel ripostiglio termoclimacontrollato. Praticamente "ntra nu catuaju". La prima volta quando gli ho visti, ero piccolo avevo una marea di capelli, e mi parevano dei giganti. Oggi vederli rinchiusi nello stanzino sembrano solo uomini palestrati. Belli uomini, capolavori d'uomini guerrieri........ma ghù vasci e mia. Esta na soddisfazione......... Le facce delle solo teste non sapevano di bronzo. Mi sono fermato, li ho fissati poi ho letto le spiegazioni attaccate da un'altra parte sul muro. Mi sono rigirato e li ho rivisti con tutto il corpo. Non erano palestrati come i bronzi. Per un attimo mi sono tornate in mente le decapitazioni dell'iSis. Poi alle prime persone che potessero assomigliare. In quello stanzino un casino rumoroso di vociare, come in un mercato a cielo aperto. Persino la guida che parlava in francese, ha dovuto richiamare in italiano la gente troppo chiassosa. Una sorta di stanza per il buc fotografico con il bronzo nudo da dietro e dal davanti. Le comitive erano organizzate da schifo. La stanza era troppo piccola e il custode costretto a ricordare di non fare foto con la luce del flash. Non so niente di quei bronzi a forma d'uomini messo in mostra. Sono uscito dal museo e non so ancora niente di quegli uomini e di quelle teste fatte di bronzo . Io non so se ha ragione Sgarbi, ma di una cosa sono certo. Istallati dove sono adesso restano solo uomini palestrati. Vorrei che invecchiassero e magari salire a Milano con il bastone. Hanno detto che sono fragili che non si possono trasportare. Il rischio è troppo alto si rischierebbe di romperli o di procurare alterazioni alle micro fratture già esistenti. Bene. Teneteli nello stanzino. Tanto non si rompono. Resteranno sempre e comunque due trovatelli palestrati con il pene piccolo, trovati nel mare di Riace e denudati nel museo di Reggio Calabria. Io penso che la bellezza è universale appartiene al mondo. Tutti dovrebbero essere messi nella condizione di godere della bellezza a pieno. Senza che la stessa bellezza debba essere per forza delocalizzata. Ma di sicuro renderla fruibile per come merita dove si trova.