Il bue e l'asinello

Il bue e l’asinello
A Natale si può fare, rigurgiti di pane e d’opulenza
nascondono il diavolo manomettono storia e scienza.
Povero dentro una grotta o una stalla
gli apostoli si contraddicono, ma senza falla.
Nato l’uomo che diserterà ad ogni dichiarata guerra.
Iddio non la chiede e l’uomo ha volerla.
Nasce povero, avvolto di paglia
è Re di una corona che non ha taglia.
Padre di scelta e madre di Maria
scampato a Erode, processato da Pilato
nel Tempio trasformato in supermercato
passerà, poi l’uomo, morto ammazzato.
Pastori e mendicanti, testimoni non ammessi
I primi occhi sono dei poveri e non dei fessi.
Che strana condizione se non fosse per la stella.
I Maggi l’hanno vista si è fermata su una stalla.
Regali di valore oro incenso e una cosa chiamata mirra
nel presepe del buon Dio è come dichiarare guerra.
Da bambino predicava e poi scappava
alla madre una scusa, bastare poteva.
Un anticipo dell’assenza di un figlio
Madre di un Dio, senza imbroglio
di un uomo già grande pur essendo fanciullo
di una famiglia che non aveva ne il bue ne l’asinello.